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Ok al liceo “breve”
Il Brocchi ci prova
Si parte nel 2018

La sede del liceo di via Beata GiovannaVilla Fanzago, sede del liceo Brocchi in viale XI Febbraio. Nell’anno scolastico 2018-19 sperimenterà il quadriennale
La sede del liceo di via Beata GiovannaVilla Fanzago, sede del liceo Brocchi in viale XI Febbraio. Nell’anno scolastico 2018-19 sperimenterà il quadriennale
La sede del liceo di via Beata GiovannaVilla Fanzago, sede del liceo Brocchi in viale XI Febbraio. Nell’anno scolastico 2018-19 sperimenterà il quadriennale
La sede del liceo di via Beata GiovannaVilla Fanzago, sede del liceo Brocchi in viale XI Febbraio. Nell’anno scolastico 2018-19 sperimenterà il quadriennale

Il liceo Brocchi “taglia” un anno di scuola ed è pronto a mettere in pista il liceo quadriennale. Il via libera al progetto che in via sperimentale comprime il periodo da trascorrere alle superiori è arrivato da un decreto firmato qualche giorno fa dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli. Il provvedimento interesserà cento scuole in tutta Italia, che saranno selezionate tramite concorso e dall’anno scolastico 2018-2019 potranno avviare il percorso quadriennale. Nel gruppo degli istituti selezionati dovrebbe quasi certamente rientrare il Brocchi che di sperimentazione quadriennale si occuperà già al prossimo collegio docenti, all’inizio di settembre. Nel caso specifico, il percorso in quattro anni dovrebbe riguardare una sezione dell’indirizzo classico e una dello scientifico, in attesa che il quadriennio diventi la regola per tutti. Per quanto riguarda i requisiti posti come condizione fondamentale per rientrare nel gruppo dei 100, i licei e gli istituti tecnici che intendono avviare la sperimentazione dovranno presentare un progetto didattico in grado di dimostrare che il programma quadriennale fornirà agli studenti le stesse competenze del programma quinquennale. In sostanza, gli argomenti dovranno essere gli stessi per tutti i percorsi e gli studenti quadriennalisti non dovranno perdere una sola lezione rispetto ai colleghi del quinquennio. Va da sé, quindi, che le candidature dovranno puntare in maniera decisa sull’innovazione, in relazione alla didattica e agli strumenti, anche multimediali, da utilizzare in classe. Non solo: gli studenti che sceglieranno il quadriennio dovranno affrontare anche lo studio di una disciplina non linguistica in lingua straniera (cosa che, peraltro, già accade in Alto Adige e in Friuli con risultati positivi) e, per quanto riguarda il Brocchi, dovranno sottoporsi a ore supplementari di diritto e storia dell’arte, recuperando in parte i progetti sperimentali del passato. Ancora, dato il carico di discipline da approfondire durante l’anno, eventuali periodi di alternanza tra scuola e lavoro saranno riservati alle settimane estive. Con queste premesse, è facile intuire che il percorso quadriennale potrà essere affrontato solo da studenti particolarmente motivati. Toccherà alle scuole stabilire i criteri di selezione dei propri allievi quadriennalisti, fermo restando che le classi non potranno superare i 25 alunni. A breve termine si tratterà di una sperimentazione, nel lungo periodo l’obiettivo è uniformare il percorso scolastico italiano agli standard europei e, più in generale, dell’Occidente che al posto di due cicli quinquennali e uno triennale, come accade in Italia, prevedono tre cicli di 4 anni ciascuno.

Lorenzo Parolin

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