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Nuovo Tribunale,
impresa all’attacco
«Costi raddoppiati»

La  “cittadella della giustizia” completata e vuota in via Marinali
La “cittadella della giustizia” completata e vuota in via Marinali
La  “cittadella della giustizia” completata e vuota in via Marinali
La “cittadella della giustizia” completata e vuota in via Marinali

Il danno e la beffa. Come non bastasse un tribunale nuovo di zecca e abbandonato in pieno centro storico, ora la ditta che ha eseguito i lavori chiede quasi sei milioni di euro per gli imprevisti intervenuti durante il cantiere: in pratica, un raddoppio dei costi. All’orizzonte si profila quindi un contenzioso tra il Comune di Bassano e il consorzio stabile Consta di Roma, esecutore dei lavori per la Cittadella della giustizia di via Marinali. Un’opera che l’amministrazione Poletto ha ereditato dall’esecutivo precedente e per la quale è stato finalmente approvato il collaudo, attraverso cui è stato certificato che vanno liquidati all’azienda lavori per un totale di 5 milioni e 711 mila euro.

Il problema è che Consta ha avanzato una lunga serie di riserve, dovute a imprevisti che sarebbero intervenuti durante i lavori. E di non poco conto, considerato che il consorzio chiede la bellezza di altri 5 milioni e 800 mila euro, cosa che praticamente farebbe raddoppiare l’importo dell’appalto. In corso d’opera l’impresa ha redatto perizie suppletive, indicando l’esecuzione di lavori maggiori rispetto a quelli inizialmente previsti. Ad esempio, sono state svolte operazioni per saggi archeologici preventivi d’indagine sull’intera area interessata dall’intervento. Un’altra perizia ha indicato una variazione al sistema di sostegno degli scavi per non interessare proprietà di terzi e per l’aggiornamento delle strutture interrate alle nuove normative anti-incendio. Sono state eseguite anche modifiche al sistema di condizionamento e ad altre apparecchiature. «Da qui ad arrivare però al raddoppio del costo dell’appalto ci sembra esagerato - spiega l’assessore ai lavori pubblici di Bassano Roberto Campagnolo - Per questo abbiamo proposto alla ditta un accordo bonario pari a 67.055 euro». Considerando poi che pure il Comune ha avanzato le sue riserve sui lavori, per un importo totale di 72 mila euro, si andrebbe quindi a una compensazione. Che difficilmente si verificherà, visto che se la ditta ha approvato il collaudo, non ha ancora presentato una risposta in merito all’accordo bonario. «Con queste premesse - riferisce Campagnolo - probabilmente si aprirà un nuovo contenzioso».

La vicenda ricalca in parte quanto accaduto con il cantiere del polo museale Santa Chiara. Anche in quel caso, la ditta fallita (Adico Costruzioni di Maser) ha chiesto al Comune un risarcimento “monstre” per presunti danni dovuti allo stop ai lavori per il rinvenimento nell’area di reperti archeologici. Il Comune ha ribattuto chiedendo a sua volta un risarcimento di 300mila euro per i ritardi. Questa partita si sta giocando in tribunale. Non quello di Bassano, ovviamente.

Enrico Saretta

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