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Nuovo ricorso
per il polo museale
Cantiere a rischio

Il cantiere del futuro polo museale Santa ChiaraIl rendering del progetto
Il cantiere del futuro polo museale Santa ChiaraIl rendering del progetto
Il cantiere del futuro polo museale Santa ChiaraIl rendering del progetto
Il cantiere del futuro polo museale Santa ChiaraIl rendering del progetto

Ancora grane per il Polo museale Santa Chiara. Il Comune di Bassano deve tornare a difendersi in tribunale contro una nuova citazione in giudizio da parte delle due ditte di Loria escluse dai lavori, la Andreola Costruzioni Generali e la Termoidraulica Sbrissa, che chiedono ora un risarcimento e il reintegro nell’appalto dell’opera. Si tratta delle aziende che avevano chiesto di accollarsi la costruzione del museo nell’ex caserma Cimberle-Ferrari dopo il fallimento della ditta associata della Sbrissa, la Adico Costruzioni di Maser, vincitrice dell’appalto iniziale.

Il Comune e le due ditte sono già stati protagonisti di un contenzioso al Tar di Venezia. Dopo il fallimento della Adico nell’ottobre 2014, infatti, la sua associata Sbrissa ha chiesto di poter proseguire assieme a un’altra azienda, l’Andreola. L’Amministrazione, però, non ha accettato, ritenendo opportuno affidare i lavori alla seconda classificata della gara di appalto, la Nico Vardanega Costruzioni di Possagno, la stessa che si è aggiudicata il restauro del Ponte degli Alpini. Ecco quindi che le due imprese hanno presentato ricorso al Tar, bocciato poi per difetto di giurisdizione. Il Comune ha dato perciò il via ai lavori nonostante il procedimento ancora pendente, come conferma il legale delle aziende, l’avv. Andrea Giuman di Venezia.

«Il Comune non ha vinto il ricorso al Tar - spiega -. In realtà quest’ultimo ha soltanto affermato di non essere competente in materia e che la questione deve essere discussa in altra sede».

Da qui la decisione di ricorrere al tribunale di Venezia, nella sezione specializzata in materia d’impresa. Come si legge nella delibera di Giunta per l’incarico legale, le aziende hanno citato il Comune di Bassano per ottenere l’annullamento della loro esclusione e un risarcimento danni.

«La richiesta principale riguarda il risarcimento, al momento non quantificato - prosegue l’avvocato Giuman -. La citazione in giudizio comprende però anche un eventuale reintegro nei lavori, ma credo che difficilmente si verificherà, visto che il cantiere è già avviato».

La Vardanega, infatti, è entrata in azione giusto un paio di settimane fa, procedendo con gli scavi per costruire il museo scientifico-tecnologico. A seguire, dovrebbe partire la costruzione del secondo stralcio: il museo dell’auto e dell’ingegno veneto.

Il Comune sarà difeso dall’avv. Denis Marsan di Tezze, per una spesa di circa 10 mila euro. L’udienza è il 29 marzo.

Intanto martedì si è svolta la prima udienza della causa civile tra il Comune e la Adico, che ha chiesto 4 milioni di euro per i presunti danni legati alla sospensione dei lavori per le indagini archeologiche alla Cimberle-Ferrari.

Enrico Saretta

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