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«Non sono un fantasma
Io del Ponte so poco
ma verrò presto in città»

Raffaella De Carlo(da facebook)Il “divietodi accesso” sul Ponte degli Alpini sembra valere soprattutto... per i lavori FOTO CECCON
Raffaella De Carlo(da facebook)Il “divietodi accesso” sul Ponte degli Alpini sembra valere soprattutto... per i lavori FOTO CECCON
Raffaella De Carlo(da facebook)Il “divietodi accesso” sul Ponte degli Alpini sembra valere soprattutto... per i lavori FOTO CECCON
Raffaella De Carlo(da facebook)Il “divietodi accesso” sul Ponte degli Alpini sembra valere soprattutto... per i lavori FOTO CECCON

«Proprio questa mattina (ieri per chi legge, ndr) ho chiamato il Comune di Bassano per assicurare la mia disponibilità a partecipare agli incontri sul Ponte degli Alpini».

La direttrice “fantasma”... riappare. Il Giornale di Vicenza ha rintracciato l’architetto casertano Raffaella De Carlo, direttore tecnico del cantiere del ponte per quanto riguarda i lavori su cui la Vardanega non possiede i requisiti.

Architetto De Carlo, le sue ripetute assenze alle riunioni con i tecnici del Comune di Bassano rischiano di far saltare i lavori per il restauro del Ponte degli Alpini. Può spiegare alla cittadinanza bassanese perché non ha mai partecipato a questi incontri?

«Purtroppo, o meglio, per fortuna, ho due bambine che mi tengono occupata per tutto il mio tempo. Di conseguenza, presa da tutte le mie cose, non ho mai potuto essere presente».

Le viene contestato, però, di non aver neppure mai risposto ai solleciti della direzione lavori di Bassano. È così?

«Al mio posto ho delegato a partecipare a questi incontri l’architetto Nico Cunial, che collabora con la ditta Vardanega. La mia presenza non era necessaria».

Ma lei figura come direttore tecnico del cantiere.

«Sì, ma è soltanto una questione burocratica dettata dalle caratteristiche degli avvalimenti, affinché le aziende possano ottenere dei requisiti per partecipare agli appalti. Ma in realtà né io, né il consorzio Al.ma abbiamo l’obbligo di partecipare al cantiere. Si tratta semplicemente di burocrazia».

Ma almeno un’occhiata al progetto di restauro del Ponte degli Alpini l’avrà data...

«No, non ho avuto modo di vedere il progetto. A dire la verità, è da un bel pezzo che non mi occupo di queste questioni».

Le sue assenze, però, non sono andate giù al Comune d Bassano.

«Lo capisco, ma davvero ho avuto difficoltà oggettive a partecipare. Vista la piega che hanno preso gli eventi, però, sono disponibile a venire a Bassano, se davvero la mia presenza è ritenuta fondamentale. Ho appena chiamato il responsabile unico del Procedimento per garantirgli la mia collaborazione. Se la mia partecipazione serve a calmare le acque, possono contare su di me. Altre informazioni sulla natura dell’avvalimento le può riferire soltanto il Consorzio Al.ma».

Ma il presidente del Consorzio, Alessandro Vitale, è molto più laconico quando si tratta di commentare i lavori che non vogliono partire. Ripetutamente contattato, il presidente in un primo momento liquida le domande definendosi «molto occupato» e riattaccando. Poi declina ogni ulteriore invito a un’intervista dicendo: «Non sono interessato a parlare di questa vicenda».

Un anno fa lo stesso Vitale era stato più loquace lamentando «pregiudizi negativi sulle ditte del Sud». All’epoca, il Comune, non accontentandosi di un’autocertificazione, aveva richiesto che l’elenco dei mezzi a disposizione del Consorzio (e quindi della Vardanega) fosse autenticato da un notaio o da un segretario comunale. Il Consorzio si era rifiutato. «La commissione pretendeva che spedissimo a Bassano tutti i mezzi di lavoro affinché potesse controllarli dal vivo?», aveva commentato Vitale.

Enrico Saretta

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