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Nasce un’alleanza
per appoggiare
Astra e S. Chiara

La platea del teatro AstraI membri di Territori del Brenta
La platea del teatro AstraI membri di Territori del Brenta
La platea del teatro AstraI membri di Territori del Brenta
La platea del teatro AstraI membri di Territori del Brenta

Nel foyer dell’Astra nasce l’alleanza tra “Territori del Brenta” e opposizioni per sostenere l’ex teatro e il S. Chiara. L’obiettivo è far chiarezza sulle due questioni che stanno arroventando il dibattito. Nel caso dell’ex caserma, si tratta di capire se vi troverà posto il polo museale scientifico e naturalistico, in agenda dal 2005; nel caso del teatro, se gli sforzi dell’Amministrazione si dirigeranno verso il recupero dell’Astra, l’ammodernamento della Da Ponte o un’opera nuova.

«Polo museale e teatro – spiega per “Territori del Brenta”, Massimo Vallotto – non sono alternativi l’uno all’altro. Devono coesistere per arricchire la città e non lasceremo nulla di intentato per stimolare Bassano e il suo bacino di 150 mila abitanti. In programma ci sono l’iniziativa “Progetti in piazza -2” e un sondaggio».

Per ora, sul fronte degli stimoli, tocca alle opposizioni accendere le polveri.

«Lo scambio di lettere – attacca il capogruppo di “Impegno per Bassano”, Roberto Marin – che c’è stato nei mesi scorsi tra Amministrazione, fondazione Cariverona e parrocchia, dimostra che sul polo S. Chiara, la giunta Poletto ha deciso già da tempo. Il museo non si vuole fare, né si vuole dare alla città un teatro degno di questo nome. Ufficialmente non lo si dice, ma tutti gli indizi portano verso l’acquisto della sala cinema del Centro giovanile».

Da qui si apre una serie di interrogativi, primo tra tutti il destino dell’area S. Chiara e la necessità di giustificare di fronte alla Corte dei conti i due milioni spesi finora tra progettazione e lavori.

Ancor più duro l’ex assessore Andrea Zonta.

«Il Comune – dice – aveva ottenuto un finanziamento di dieci milioni di euro dalla Cariverona per il polo museale. Tra somme già spese e ribassi d’asta, oggi potrebbe teoricamente usufruire di appena 5 milioni 600 mila euro. Un po’ più della metà. Non solo: pur di non realizzare il museo, l’Amministrazione presenta un preventivo di gestione le cui cifre mi sembrano poco verosimili. Si parla, per esempio, di 70 mila euro di manutenzioni ordinarie e 63 mila di pulizie. O c’è incapacità di valutazione o volontà di far vedere la non sostenibilità dell’opera».

Sulla stessa linea, la capogruppo leghista Tamara Bizzotto e il collega forzista Mariano Scotton.

«Il Comune – rimarcato la prima – continua a ripetere che la città vuole il teatro, non il museo. Ma con chi si è confrontato, se per veder convocate due commissioni li abbiamo dovuti pregare?».

«Lunedì in Consiglio – chiude Scotton – vogliamo una presa di posizione chiara. Un sì o un no su tutte le questioni aperte. Per questo abbiamo chiesto una delibera dell’assemblea. Vediamo se qualcuno cercherà ancora di nascondersi».

Lorenzo Parolin

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