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Bassano

Museo blindato
per i capolavori
di Robert Capa

La direttrice del museo Chiara Casarin durante l’allestimento
La direttrice del museo Chiara Casarin durante l’allestimento
Bassano, il dietro le quinte della mostra di Robert Capa (CECCON)

BASSANO. Cresce l’attesa per la mostra fotografica “Robert Capa. Retrospective”, abbinata a “Bassano Fotografia”, la cui vernice è in calendario al museo civico venerdì alle 18. In un museo blindato per l’allestimento, ieri l’esposizione annunciata come l’evento culturale dell’anno nel Bassanese ha iniziato a prendere forma. Le 97 grandi immagini in bianco e nero che percorrono oltre vent’anni della vita e della carriera di Robert Capa sono arrivate a Bassano da Venezia e hanno trovato posto nelle sale del museo dove saranno ospitate fino al 22 gennaio.

La retrospettiva, curata dalla direttrice del museo, Chiara Casarin e da Denis Curti, direttore artistico della “Casa dei Tre Oci” di Venezia è frutto di una collaborazione che riporta la città dopo alcuni anni sotto i riflettori internazionali. Protagonista assoluto, sarà una delle icone del XX secolo: il reporter ungherese Robert Capa (all’anagrafe Endre Friedmann) fondatore settant’anni fa dell’agenzia Magnum Photos insieme ad a Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David “Chim” Seymour e William Vandivert.

«Le opere di Capa – spiega la direttrice del museo - raccontano la sofferenza, la miseria e la crudeltà della guerra. Scatti come quelli dello sbarco in Normandia da parte delle truppe americane, sono divenuti simbolo del XX secolo». L’esposizione si articola in undici sezioni, da “Copenaghen 1932” all’Indocina del 1954, passando attraverso la guerra civile spagnola, la seconda guerra mondiale, le prime guerre arabo-israeliane e l’Indocina dei primi anni ’50. Il tutto, seguendo come fil rouge la vita e il lavoro di Capa, dal suo primo incarico internazionale per l’agenzia berlinese Dephot, a Copenaghen nel 1932 per la conferenza di Trotskij alla morte in Vietnam per l’esplosione di una mina. 

L.P.

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