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Musei, Capa da record
E nel futuro capolavori
“visibili” anche ai ciechi

La mostra delle fotografie di Robert Capa si è rivelata l’asso nella manica per i Musei civici FOTO CECCON
La mostra delle fotografie di Robert Capa si è rivelata l’asso nella manica per i Musei civici FOTO CECCON
La mostra delle fotografie di Robert Capa si è rivelata l’asso nella manica per i Musei civici FOTO CECCON
La mostra delle fotografie di Robert Capa si è rivelata l’asso nella manica per i Musei civici FOTO CECCON

Il bianco e nero di Capa vola verso numeri da record, ma i biglietti per le collezioni permanenti non decollano. È un bilancio dai due volti quello che l’assessore alla cultura Giovanni Cunico ha presentato in commissione nei giorni scorsi. Un bilancio nel quale convivono risultati d’eccellenza e qualche battuta d’arresto, come quella sugli introiti della bigliettazione ordinaria.

Fissata nelle previsioni a 70 mila euro, è stata ridimensionata in aprile, scendendo a 60 mila, e sarà ulteriormente ridotta durante il consiglio comunale in programma giovedì prossimo, attestandosi sui 45 mila euro.

«“Robert Capa Retrospective” sta andando ben oltre le aspettative - commenta l’assessore -. L’esposizione ha superato in un mese e mezzo i 5 mila 800 visitatori, incassando più di 65 mila euro. L’aspetto assolutamente positivo è la continuità nelle presenze anche nelle settimane di ottobre, rispetto alle quali ci attendevamo un calo fisiologico. Considerando il traino delle feste natalizie, dovremmo raggiungere i 130 mila euro di incasso».

Significa un saldo positivo di 100 mila euro rispetto ai pronostici, per il quale si è reso necessario anche un aggiornamento verso l’alto del bilancio di previsione. Se di fronte a Capa l’Amministrazione comunale sorride, qualche punto interrogativo arriva dalle presenze ordinarie ai musei: esclusa la retrospettiva dedicata al fotoreporter simbolo del XX secolo, il museo civico conferma le 12 mila presenze dello scorso anno mentre, complici i lavori di ristrutturazione, palazzo Sturm patisce un calo di quasi 2 mila visitatori rispetto a un anno fa e scende da 5 mila a 3 mila 300. Idem a palazzo Bonaguro, calato da oltre 2 mila a meno di 800 biglietti. Tra le note liete c’è la Torre civica, che passa da 1500 a 2600 ingressi, e il dato complessivo che vede fino alla fine di ottobre 24 mila ingressi ai musei, contro i 20 mila dell’intero 2016. Il saldo, quindi, resta positivo, anche se sul fronte degli incassi le cose non vanno esattamente come era stato preventivato: un anno fa il museo aveva portato alle casse cittadine poco meno di 50 mila euro, quest’anno, escludendo Capa, ci si dovrebbe fermare a 45 mila.

«Bene le esposizioni temporanee - interviene il capogruppo di “Impegno per Bassano”, Roberto Marin - ma il cambio di passo sulla bigliettazione ordinaria il cambio di passo ancora non c’è. Non sarà il caso di rivedere tutta la strategia e avviare delle collaborazioni effettive con i musei del Triveneto? Dobbiamo assolutamente far crescere visitatori e incassi promuovendo ciò che è esposto per tutto l’anno».

Su questo versante, l’Amministrazione avvierà nei prossimi mesi tre progetti principali. Il primo, destinato a persone con disabilità, prevede la scansione tridimensionale dei dipinti che in questo modo potranno essere “visti” grazie al tatto da parte di visitatori non vedenti; il secondo prevede la realizzazione di speciali guide che illustreranno con il linguaggio dei segni le opere ai non udenti. Infine, partirà con il 2018 l’iniziativa “Atelier Canova”, con l’obiettivo di valorizzare documenti e opere dell’artista di Possagno per iniziative di promozione culturale e per il lancio del museo in occasione del 2018, anno europeo del patrimonio culturale.

Lorenzo Parolin

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