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Muore al San Bassiano con l’intestino perforato Il primario è indagato

All’ospedale San Bassiano l’ingegner Zarpellon ha trascorso da ricoverato l’ultimo mese della sua vitaInutile un intervento chirurgico d’urgenza. FOTO DI REPERTORIO
All’ospedale San Bassiano l’ingegner Zarpellon ha trascorso da ricoverato l’ultimo mese della sua vitaInutile un intervento chirurgico d’urgenza. FOTO DI REPERTORIO
All’ospedale San Bassiano l’ingegner Zarpellon ha trascorso da ricoverato l’ultimo mese della sua vitaInutile un intervento chirurgico d’urgenza. FOTO DI REPERTORIO
All’ospedale San Bassiano l’ingegner Zarpellon ha trascorso da ricoverato l’ultimo mese della sua vitaInutile un intervento chirurgico d’urgenza. FOTO DI REPERTORIO

Diego Neri Francesca Cavedagna L’ingegner Domenico Zarpellon, 70 anni, è morto al San Bassiano dopo un lungo ricovero. Il dramma è avvenuto il 5 gennaio e ora si apprende che la procura, con il pubblico ministero Blattner, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo con lo scopo di comprendere le ragioni del decesso e di valutare eventuali responsabilità. Il magistrato ha iscritto sul registro degli indagati, ipotizzando l’omicidio colposo, il nome del primario del reparto di gastroenterologia dell’ospedale cittadino, il dottor Gaetano Mastropaolo, direttore della struttura già dal 2000. Si tratta di un atto dovuto per consentirgli di nominare un consulente che possa partecipare all’autopsia, che sarà eseguita oggi dal dottor Reniero, incaricato dalla procura. L’inchiesta è scattata dopo la segnalazione presentata dai famigliari del professionista in pensione, che sono tutelati dall’avv. Francesco Borsetta di Udine. «Non puntano il dito contro nessuno - si è limitato a dire il legale -, vogliono solo conoscere la verità». Da quanto è emerso finora, Zarpellon era stato sottoposto nel febbraio scorso ad un intervento chirurgico, con esito positivo. Il 7 dicembre scorso, però, il pensionato aveva avvertito un forte malessere; si era presentato al pronto soccorso del San Bassiano dove era stato ricoverato in gastroenterologia. Aveva trascorso alcune settimane in reparto, affetto da malessere e febbre. La diagnosi iniziale, secondo quanto affermato dai familiari, sarebbe stata quella di una colite ulcerosa. Il 28 dicembre però la situazione era precipitata: i parenti erano stati informati che c’era stato un peggioramento e che il paziente era stato trasferito in terapia intensiva. Zarpellon era stato sottoposto ad una Tac, dalla quale sarebbe emerso - il dato è al vaglio - che il pensionato aveva delle perforazioni multiple nell’intestino e delle problematiche ad un polmone. Era stato sottoposto d’urgenza ad un intervento chirurgico, e quindi si era diffusa un’infezione (era già presente?) che in breve aveva peggiorato ancora più la situazione clinica. La vittima non si era più ripresa. La moglie Lucia e le figlie Barbara e Raffaella si chiedono perché nessuno si fosse accorto prima di quei disturbi. «Ci stavamo già preparando a rivederlo a casa», hanno detto. Il paziente poteva essere curato meglio? Dal canto suo l’Ulss 7 ha preso atto dell’inchiesta giudiziaria e fa sapere di voler garantire la massima trasparenza e collaborazione alla magistratura e ai parenti del deceduto. Prima di tutto, però, esprime vicinanza alla famiglia Zarpellon nel lutto che l’ha colpita. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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