BASSANO. «La nostra azienda non aveva mai subito furti, chi ha agito era molto esperto e conosceva benissimo i nostri sistemi di sicurezza». Gianfranco Aquila, titolare della “Montegrappa”, prestigiosa azienda che produce penne di lusso vendute in tutto il mondo, alcune a cifre da capogiro, è ancora basito dal colpo messo a segno nello stabilimento di via Ca’ Erizzo nella notte tra mercoledì e giovedì. Le indagini dei carabinieri del cap. Adriano Fabio Castellari, stanno procedendo a pieno ritmo. La dinamica dell’intrusione però sembra già abbastanza chiara. Il dato più sconcertante è rappresentato dalla precisione con la quale la banda di malviventi è riuscita ad eludere tutto il sofisticato impianto di allarme. «Da quanto emerge dalla prima ricostruzione eseguita dagli investigatori - spiega Aquila -, sembra che la banda si sia introdotta nella parte esterna dell’azienda da una zona dove il muretto di recinzione è più basso. Sono entrati nello stabilimento passando da un abbaino sul tetto, poi hanno utilizzato una scala per scendere nel reparto produttivo. L’interno del nostro stabilimento è dotato di allarmi a movimento. I malviventi però dovevano conoscerlo molto bene, perché sono riusciti a mettere a segno il colpo senza farlo scattare, agendo accucciati, sotto la soglia che attiva i sensori». Nell’azienda quella notte c’erano diversi scatoloni di preziose penne pronte a partire per l’estero, tra queste anche diversi lotti della serie limitata dedicata ad Ernest Hemingway. «Non c’erano penne in oro - specifica Aquila -, ma in argento e celluloide sì, insieme ad altre appartenenti a serie standard. Questi oggetti rappresentano il 90 per cento del bottino, per trasportarlo hanno rubato delle sacche in pelle della Champions League, che noi distribuiamo sul mercato».
L’ammontare del bottino è ancora tutto da quantificare, ma considerato il valore anche di una sola penna la cifra potrebbe essere a sei cifre. Gli investigatori dell’Arma lavorano a pieno ritmo per raccogliere indizi utili ad incastrare gli autori di quello che ha tutte le caratteristiche di un furto su commissione, probabilmente messo a segno da esperti che non solo avevano studiato l’azienda nei dettagli, ma forse sapevano anche che in quella notte era fermo per essere spedito un preciso ordine di penne pregiate.