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Bassano

Minaccia la sua ex
dopo l’evasione
«Ti taglio la gola»

Il terribile schianto di via Nardi, a Fellette, e Fadil Silovski
Il terribile schianto di via Nardi, a Fellette, e Fadil Silovski
Il terribile schianto di via Nardi, a Fellette, e Fadil Silovski
Il terribile schianto di via Nardi, a Fellette, e Fadil Silovski

«Il mio ex marito è evaso dagli arresti domiciliari e mi sta cercando per uccidermi. Vuole finire quello che non è riuscito a fare tre anni fa e prendere nostro figlio».

Madalena Doicescu, 32 anni, è l’immigrata romena che il 24 gennaio del 2013 fa rischiò la vita, assieme al figlioletto di tre anni e a sua madre, dopo che l’ex compagno, dal quale si stava separando, li inseguì e speronò con l’auto fino a provocare un gravissimo incidente a Fellette di Romano.

Dalla serata di mercoledì scorso, l’uomo, Fadil Salovsky, immigrato macedone di 41 anni, è evaso dagli arresti domiciliari ed è ricercato: il Tribunale di sorveglianza gli ha revocato il beneficio e ha disposto che torni dietro le sbarre. Lui però non sembra curarsi molto di ciò, visto che ha già minacciato ripetutamente la ex con dei messaggi in segreteria telefonica. «Sto arrivando, ti faccio a pezzi, prendo mio figlio e ti taglio la gola; mangio il cuore a te, tua madre e tuo fratello, non importa se poi faccio 30 anni di galera, sto arrivando», è il contenuto dei messaggi del latitante.

Madalena Doicescu, che abita nel Bassanese, vive sotto protezione dei carabinieri, che stanno inoltre cercando con tutte le risorse possibili il fuggitivo. «I carabinieri sono gentilissimi e speciali - afferma la donna - ma ho comunque paura e spero che lo arrestino al più presto. Io e il mio avvocato siamo convinti che abbia degli appoggi nel Vicentino, gente che sa che è ricercato e lo tiene nascosto».

La vicenda giudiziaria di Salovsky è complessa. Rimasto pure lui ferito nell’incidente e sottoposto agli arresti in una camera dell’ospedale San Bassiano, piantonata giorno e notte dai carabinieri, una volta guarito è finito in carcere perchè pericoloso. In seguito è stato condannato a 7 anni di reclusione per tentato omicidio ma ha fatto ricorso e la Corte d’Appello di Venezia, l’anno scorso, ha derubricato il reato di tentato omicidio in lesioni personali gravi, riducendo la condanna a 5 anni. Pochi mesi fa, in primavera, a Fadil Salovsky è andata ancor più di lusso perchè ha ottenuto di poter scontare la pena ai domiciliari, a casa di parenti a Conegliano. E questo nonostante, verso la fine del 2014, abbia scritto al figlio una lettera inquietante, «entro poco tempo c’è il rischio che tu, figlio mio, crescerai senza tua madre», per la quale è pendente un procedimento penale per minacce in tribunale a Vicenza. Evidentemente, sostiene anche il legale che assiste la ex compagna del macedone, l’avvocato Giacomo Zanella, c’è stato uno scollamento delle informazioni nel sistema giudiziario e chi ha concesso i domiciliari non era a conoscenza delle minacce. Inoltre, in primavera, il giudice civile ha negato che lui potesse vedere il figlio: Salosky è ancor più incattivito.

Davide Moro

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