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Merlini confessa:
la rapina era falsa
Scatta la denuncia

I carabinieri della Compagnia di Bassano hanno risolto il casoDavide Merlini ora è accusato di simulazione di reato, procurato allarme e calunnia: il racconto della sua aggressione sarebbe inventato
I carabinieri della Compagnia di Bassano hanno risolto il casoDavide Merlini ora è accusato di simulazione di reato, procurato allarme e calunnia: il racconto della sua aggressione sarebbe inventato
I carabinieri della Compagnia di Bassano hanno risolto il casoDavide Merlini ora è accusato di simulazione di reato, procurato allarme e calunnia: il racconto della sua aggressione sarebbe inventato
I carabinieri della Compagnia di Bassano hanno risolto il casoDavide Merlini ora è accusato di simulazione di reato, procurato allarme e calunnia: il racconto della sua aggressione sarebbe inventato

L’agguato in Quartiere Firenze non c’è stato: Davide Merlini si è inventato tutto. E ora è stato denunciato per procurato allarme, simulazione di reato e calunnia. Nessuna banda di rapinatori magrebini. Nessuna aggressione alle sette della sera. Nessun coltello impugnato da malviventi che secondo il suo racconto gli avrebbero inferto ripetute ferite agli avambracci e in altre parti del corpo, con lo scopo di derubarlo del denaro o dei preziosi che avrebbe potuto portare addosso, mentre stava andando a gettare la spazzatura, in tuta.

Merlini, 25 anni, cantante e attore salito alle luci della ribalta nel 2012, quando è arrivato tra i tre finalisti del talent X-Factor, domenica scorsa ha raccontato della presunta aggressione a scopo di rapina, avvenuta davanti a casa sua. «Sono stato aggredito da tre ragazzi di colore - aveva raccontato - Erano armati di coltello da cucina, di quelli col manico in plastica e la testa arrotondata. Mi hanno prima dato uno spintone di spalle, poi, appena mi sono rialzato, è arrivata l’aggressione durante la quale ho riportato diversi tagli superficiali sulle braccia. Alla fine ho reagito e li ho presi a pugni, mettendoli in fuga».

Secondo la denuncia formalizzata dal giovane ai carabinieri di Bassano, chiamati poco dopo, la banda voleva soldi. I militari, guidati dal capitano Adriano Fabio Castellari, hanno immediatamente avviato scrupolose indagini, passando al setaccio le dichiarazioni di Merlini che sono sembrate ben presto sospette. Prima di tutto gli investigatori hanno ascoltato i tanti residenti del quartiere, per capire se qualcuno aveva assistito al fatto, o anche solo udito le urla della colluttazione. Niente. Allora hanno scandagliato tutti i filmati delle diverse telecamere di video-sorveglianza installate in zona, per verificare l’effettiva presenza della presunta banda di malviventi. Di nuovo niente.

I tagli sulle braccia di Merlini c’erano. Ma erano troppo simmetrici, regolari e poco profondi per essere il frutto di una vera, concitata aggressione, tanto da sembrare “autoinferti”. Infine la maglietta che il giovane portava addosso, subito richiesta come prova dagli investigatori dell’Arma, non presentava alcun segno di strattonamento o violenza. Tutto questo ha aumentato i forti dubbi sulla veridicità dei fatti denunciati dal cantante. Così, l’altra sera, i carabinieri lo hanno convocato in caserma per fare piena luce sulla vicenda.

Merlini è stato messo al corrente dell’esito negativo delle indagini, su tutta la linea. A quel punto, davanti ai carabinieri che gli facevano rilevare le contraddizioni nel suo racconto, il giovane avrebbe ammesso, ammettendo che nulla di quanto riportato nella denuncia era vero. Perché raccontare tante frottole? Un’ipotesi è che il ragazzo stia attraversando un periodo difficile a causa di un calo di popolarità. Potrebbe essere stato un tentativo, non si sa quanto ragionato e quanto istintivo, di richiamare l’attenzione su di sè.

Francesca Cavedagna

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