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Marta ora si è laureata
L’ultimo esame superato
poi la corsa dal suo Luca

Marta Scomazzon in un momento felice con il fidanzato Luca Russo, vittima della strage di BarcellonaMarta neo-laureata l’altro ieri, insieme alle amiche e a una zia
Marta Scomazzon in un momento felice con il fidanzato Luca Russo, vittima della strage di BarcellonaMarta neo-laureata l’altro ieri, insieme alle amiche e a una zia
Marta Scomazzon in un momento felice con il fidanzato Luca Russo, vittima della strage di BarcellonaMarta neo-laureata l’altro ieri, insieme alle amiche e a una zia
Marta Scomazzon in un momento felice con il fidanzato Luca Russo, vittima della strage di BarcellonaMarta neo-laureata l’altro ieri, insieme alle amiche e a una zia

Marta Scomazzon si è laureata l’altro ieri, poche ore prima della cremazione del suo Luca. Una coincidenza che ha dell’incredibile, assolutamente non prevista, voluta dal destino a tre mesi dall’attentato di Barcellona nella quale la studentessa bassanese è rimasta ferita e il fidanzato Luca Russo è morto. L’altro ieri Marta ha discusso la sua tesi in relazioni internazionali e diritti umani alla facoltà di scienza politiche dell’Università di Padova. Nelle stesse ore la bara con il corpo di Luca veniva tolta dal loculo del cimitero di Bassano dove era stata tumulata dopo i funerali dello scorso agosto. La salma è stata portata a Spinea, nel Veneziano, per la cremazione. Sulla bara, un mazzo di 12 rose rosse preparato dalla nonna di Luca, con l’intento di rappresentare un ultimo regalo del ragazzo alla sua Marta, con un biglietto di complimenti per quella laurea che gli è stata dedicata, perché lui l’aveva spronata a non temere gli esami più difficili e a crederci fino alla fine.

Martedì Marta ha dedicato la tesi a Luca. Poi è corsa a dare l’ultimo saluto alla sua tomba. Sono state ore dolorose, ieri non è riuscita a raccontare le forti emozioni provate: «È stata una giornata molto difficile, ho bisogno di stare da sola», sono state le sue uniche parole. Poi ha staccato il telefono ed è andata a passeggiare. Per lei hanno parlato mamma Roberta e papà Mirco, orgogliosi della figlia, che a settembre aveva ricominciato a studiare per la tesi, spiegando che lo faceva anche per Luca, perché gli aveva promesso che si sarebbe laureata a novembre e non voleva deluderlo.

«Il coraggio e la forza di volontà dimostrati da Marta - spiegano Roberta e Mirco - sono incredibili. Siamo sicuri che Luca sia stato sempre vicino a lei e che abbia continuato a sostenerla».

Nonna Rosalba non ha partecipato alla laurea: è rimasta accanto alla bara del nipote tutta la giornata di martedì. E’ stata lei a comprare il mazzo di rose per Marta. «Le ho prese io, ma era Luca che gliele mandava, insieme a un biglietto pieno d’amore - racconta ancora in lacrime -. Marta è una ragazza di una delicatezza incredibile. Dopo aver discusso la tesi è venuta a trovare mio nipote prima della cremazione. Sulla bara avevo messo il mazzo di rose. Lei ha preso solo il biglietto, ha pianto ed è andata a casa solo con quello. Voleva che i fiori rimanessero con Luca il più a lungo possibile, come se potessero raccogliere tutto il suo amore. È stato un gesto che mi ha commossa in un modo che faccio fatica a spiegare. Ha preso le rose solo dopo la cremazione».

Anche Rosalba non riesce a trattenere le lacrime. Ora l’urna con le ceneri di Luca è a Verona, a casa della madre e della sorella. «Mi manca tantissimo - conclude la nonna - Spero che il suo ricordo insegni alle persone a volersi bene, che il mondo la smetta di flagellarsi con tutta questa morte. Starò vicino a Marta, un esempio incredibile di amore e speranza».

Francesca Cavedagna

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