<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Mamma muore di meningite al S. Bassiano

Graziella Guarise, la rosatese di 58 anni deceduta al San Bassiano
Graziella Guarise, la rosatese di 58 anni deceduta al San Bassiano
Graziella Guarise, la rosatese di 58 anni deceduta al San Bassiano
Graziella Guarise, la rosatese di 58 anni deceduta al San Bassiano

Francesca Cavedagna Meningite fulminante all’ospedale San Bassiano: mamma di 58 anni muore in meno di dodici ore. Ulss e servizio di igiene pubblica attivano i protocolli di profilassi su personale medico, famigliari e amici della vittima. Non aveva sintomi particolari riconducibili all’infezione da meningococco. «Avevamo scambiato il malessere per una banale influenza - spiegano disperati i famigliari - Poi la febbre alta e il tracollo». È iniziato tutto la mattina di lunedì, quando Graziella Guarise, barista di Rosà, dove viveva da sempre insieme al marito Erasmo e ai figli Nicola, Barbara e Mara, ha iniziato a non sentirsi bene. La donna, che lavorava da anni nel bar di via dei Tigli, a pochi passi dal duomo, locale tra i più noti del centro, gestito dal fratello Luigi, si era alzata con la febbre, per questo ha scelto di non andare al lavoro. Preso un antipiretico la febbre era scesa poi a sera la temperatura è tornata a salire. All’una di notte era altissima oltre i 40, ed è scattata la corsa al pronto soccorso. La donna è entrata alle 1.10 di ieri, è stata immediatamente visitata dal medico, che ha presentato “un quadro clinico fin da subito grave”. È stata sottoposta ad accertamenti ed esami (tac torace, tac cerebrale, tac addome, rx torace, esami ematochimici), poi è stata visitata in consulenza anche con il medico anestesista che ne ha disposto il ricovero nel reparto di rianimazione. Graziella è spirata alle 12.30 di ieri, sulla cartella clinica si legge “complicazioni a seguito di infezione da meningococco (meningite)”. È stato allertato il servizio di Igiene pubblica per la profilassi dei famigliari e dei contatti stretti. Al San Bassiano la procedura, che per protocollo è a cura della direzione medica ospedaliera, ha riguardato 29 operatori sanitari entrati in contatto con la paziente. «La meningite è una malattia che se curata in tempo può essere guarita senza alcuna conseguenza per il paziente. Il 10/20 per cento della popolazione è portatrice sana, e vive una vita assolutamente normale. La signora di Rosà purtroppo è stata colpita da una forma fulminante, molto aggressiva, che però non presentava tutti i sintomi tipici della patologia. Quando è arrivata al pronto soccorso era già gravissima. Sono già stati attivati i protocolli per la profilassi interna all’ospedale, ora il servizio di igiene pubblica, dovrà ricostruire la catena dei contatti stretti avuti dalla donna, negli ultimi 10 giorni, il periodo di incubazione: tutti dovranno essere sottoposti alla cura antibiotica, per scongiurare la presenza di un contagio». A parlare è il direttore sanitario dell’Ulss7 Pedemontana, Bortolo Simoni, che spiega anche l’origine della malattia infettiva. «Ci sono vari ceppi - specifica -, l’A, B, C, e W sono i più patogeni, localizzati anche nei portatori sani. Può essere contratta attraverso il contatto diretto. I sintomi sono improvvisa febbre molto alta, cefalea e rigidità cervicale. Se la diagnosi è precoce si può curare senza conseguenze, ma capitano anche evoluzioni drammatiche come quella purtroppo accaduta alla paziente di Rosà. Esistono anche dei vaccini per prevenire il contagio, che come sempre consigliamo di fare». Ai famigliari e al personale sanitario coinvolto è stato offerto il supporto psicologico di uno specialista dell’Ulss. La Direzione esprime sincero cordoglio ai congiunti e ai parenti. I funerali sono fissati alle 15 di venerdì nella chiesa di Sant’Anna. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti