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Malato di tumore: «In lista d’attesa
per l’operazione»

Urologia, un reparto di eccellenza al San BassianoL’ospedale San Bassiano. Liste d’attesa sempre più lunghe per gli interventi di rimozione dei tumori alla prostata
Urologia, un reparto di eccellenza al San BassianoL’ospedale San Bassiano. Liste d’attesa sempre più lunghe per gli interventi di rimozione dei tumori alla prostata
Urologia, un reparto di eccellenza al San BassianoL’ospedale San Bassiano. Liste d’attesa sempre più lunghe per gli interventi di rimozione dei tumori alla prostata
Urologia, un reparto di eccellenza al San BassianoL’ospedale San Bassiano. Liste d’attesa sempre più lunghe per gli interventi di rimozione dei tumori alla prostata

L’eccellenza allunga le liste d’attesa. Succede all’ospedale di Bassano, dove per un’operazione per tumore alla prostata possono passare anche sei mesi.

Un 70enne di Bassano, e come lui molti altri, si trova così costretto ad aspettare che si liberi un posto nelle due sale operatorie presenti per questo tipo d’interventi. Una situazione che anche dal punto di vista psicologico diventa difficile da sostenere. L’incubo per il bassanese è iniziato prima con la risonanza magnetica, che ha rilevato la probabile presenza di un tumore alla prostata, ed è diventato realtà con la biopsia, che ha confermato i sospetti.

«Una volta diagnosticato il male, mi era stato riferito che mi avrebbero operato nel giro di 3-4 mesi - riferisce il 70enne -. Da quattro, i mesi sono diventati 6. Ad oggi, non so ancora quando sarò operato»

Quello dell’uomo non è un atto d’accusa al San Bassiano. Anzi, egli conferma la grande professionalità di tutto il reparto di urologia, che sta seguendo il suo caso. Ed è qui che si materializza il paradosso: siccome l’urologia del San Bassiano è riconosciuta per la sua eccellenza, tutti vogliono farsi operare qui.

«Mi è stato detto che a causa della domanda sempre crescente i tempi per la mia operazione si sono allungati - riferisce il 70enne - È difficile però aspettare, con il timore che il cancro si complichi. Siamo in tanti malati di tumore alla prostata in questa situazione».

L’azienda sanitaria è ben consapevole del problema, ma spiega che la priorità degli interventi è ben definita.

«Come le altre neoplasie, anche i tumori alla prostata sono classificati in quattro gradi di priorità, a cui sono assegnati diversi tempi di attesa - riferisce l’Ulss 7 in una nota -. Solo per i tumori in classe A è ammesso un tempo di attesa massimo di 30 giorni, che viene rispettato normalmente. Per gli altri tre gradi (B: 60 giorni, C: 90 giorni e D:180 giorni) i tempi di attesa, previa informazione ai pazienti, possono occasionalmente andare oltre il tempo previsto».

È quello che, evidentemente, è capitato al 70enne. Alla data odierna, infatti, risultano in lista al San Bassiano per un intervento alla prostata 86 pazienti, tra i quali 6 sono in classe A.

Il motivo di numeri così alti pare proprio essere l’eccellenza del reparto di urologia, cosa che spinge anche persone provenienti da fuori Ulss o addirittura da altre Regioni a rivolgersi al nostro ospedale. Di conseguenza, le due sale sono sempre occupate, anche perché in esse vengono trattate pure altre patologie, quali tumori renali e vescicali in stato avanzato.

Il San Bassiano sta quindi correndo ai ripari e, inevitabilmente, il processo di riorganizzazione coinvolgerà l’ospedale di Santorso, che appartiene alla stessa Ulss.

«È in atto un processo di riorganizzazione delle attività urologiche che coinvolgerà i due ospedali di Bassano e Santorso - afferma il direttore generale Giorgio Roberti - con l’elaborazione di specifici protocolli diagnostico-terapeutici-assistenziali. La riorganizzazione potrà senz’altro migliorare la situazione. Tuttavia per rispondere a una domanda sempre crescente occorrerà prevedere risposte alternative».

Enrico Saretta

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