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Liti, risse e aggressioni tra piazza e via Verci Un ferito e un espulso

Notte movimentata in centro storico, con liti e violente aggressioni, che hanno portato a due diversi interventi di polizia e carabinieri. È iniziato tutto dopo la mezzanotte di mercoledì, quando al 113 è arrivata la richiesta di aiuto da parte di alcuni dipendenti del Deep, noto locale di piazza Libertà, a causa di un acceso diverbio avvenuto sul plateatico del bar. Secondo quanto ricostruito dai poliziotti del vicequestore David De Leo, intervenuti poco dopo, un marocchino di trent’anni, volto noto agli archivi giudiziari, forse in preda all’alcol, se l’era presa con una giovane cliente del locale, aggredendo poi altri clienti intervenuti in difesa della ragazza, fino a ferirne uno alla mano con un bicchiere. E’ prontamente intervenuta una volante che ha condotto il giovane, residente nel Bassanese, negli uffici di via Pecori Giraldi, dov’è stato denunciato per lesioni e ubriachezza molesta. Mancando gli estremi per l’arresto, quando ormai sembrava che si fosse calmato, conscio di aver sbagliato con il suo atteggiamento esagitato, il giovane è uscito dal commissariato. Poteva finire tutto lì, invece è stato solo l’inizio. Verso le 3 i residenti di via Verci sono stati svegliati da urla in strada. I carabinieri del capitano Adriano Fabio Castellari, di pattuglia in zona, sono arrivati poco dopo, e hanno notato lo stesso marocchino accanto a un altro uomo, di nazionalità albanese, che aveva una ferita al collo. Entrambi sono stati fermati. Secondo una prima ricostruzione trai i due ci sarebbe stato un regolamento di conti, forse scaturito da alcune gelosie per una ragazza. L’albanese è risultato destinatario di un ordine di espulsione dal territorio nazionale. I militari l’hanno condotto al pronto soccorso per essere medicato. La ferita, inferta dal marocchino con il collo di una bottiglia in vetro spaccata per essere utilizzata come arma, gli aveva procurato una ferita che ha sfiorato di pochi centimetri l’arteria giugulare. Fortunatamente la prognosi si è ridotta a dieci giorni. Mentre il personale sanitario stava terminando le medicazioni, l’albanese - che aveva intuito l’immediata espulsione - ha tentato di fuggire aggredendo i sanitari, che però l’hanno bloccato subito senza riportare alcuna ferita o contusione. L’uomo, volto noto alle forze dell’ordine, ieri pomeriggio è stato accompagnato dai carabinieri all’aeroporto di Treviso, dove è stato fatto imbarcare su un aereo che l’ha riportato in Albania. Nelle prossime ore sono attesi ulteriori dettagli sulle indagini, da cui potrebbero emergere nuovi particolari sulla dinamica dei fatti e sulle responsabilità delle persone coinvolte nella vicenda. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesca Cavedagna

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