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Levorato-Bontorin Etra può ripartire Chiusura evitata

La sede della multiutility Etra spa  a Cittadella
La sede della multiutility Etra spa a Cittadella
La sede della multiutility Etra spa  a Cittadella
La sede della multiutility Etra spa a Cittadella

Paralisi scampata all’Etra, grazie al voto dell’assemblea dei sindaci che ha rinnovato le cariche in proroga da un anno e ha messo ai vertici del Consiglio di sorveglianza il 33enne sindaco di Romano, Simone Bontorin. Dopo le dimissioni da presidente del primo cittadino di Mussolente Cristiano Montagner, arrivate in seguito alle spaccature sulla ripartizione degli utili della multiutility, la nomina di Bontorin allontana lo spettro di un blocco delle attività o addirittura della liquidazione della società, che si prospettava attorno a ferragosto. «Il paradosso, secondo la legge Madia, era che una spa pienamente funzionante e in salute rischiasse la paralisi – spiega lo stesso Bontorin -. Il rischio è stato allontanato dai nuovi assetti. Per tutti noi questa è una prova importante ma siamo già decisi a operare in continuità con il passato». Una condizione, questa, che si traduce nella presenza in Consiglio di sorveglianza del vicesindaco dem di Bassano, Roberto Campagnolo, e del sindaco di Schiavon Mirella Cogo per il centrodestra, accanto alla conferma (per ora solo ufficiosa) del padovano Andrea Levorato ai vertici del Consiglio di gestione. Nello stesso organismo dovrebbero affiancarlo Livio Baracco e Riccardo Caretta, Tiziana Stella e, se riconfermato, Mario Polato. «“È presto per parlare di nomine – precisa Bontorin -. Potremo parlare della composizione del consiglio di gestione solo dopo le convocazioni dell’assemblea dei soci e del Consiglio di sorveglianza all’inizio di agosto. Oggi era importante trovare una via d’uscita alla situazione di stallo che rischiava di determinarsi». Con lo spettro, anche se Bontorin non lo dice, della liquidazione della multiutility. Così la quadra è stata trovata, anche se, di fronte alla prospettiva di due presidenti, Levorato e Bontorin, graditi al centrosinistra, i sindaci della parte opposta, o in quota Lega, potrebbero storcere il naso. «Sul mio nome c’è stata una convergenza del 70 per cento dei voti – si difende il sindaco di Romano -, per cui andrei cauto prima di ipotizzare colorazioni politiche. È stato cercato, e si è raggiunto, un accordo ampio, ben al di là delle tessere di partito. Se, poi, parliamo del mio percorso politico, ho sempre detto e lo ribadisco, di essere espressione di un’aggregazione civica che si è costituita nell’esclusivo interesse della comunità che rappresento. E sono intenzionato a portare nell’Etra il “modello Romano” che funziona». Nessun “blitz” quindi, ai vertici della multiutility, per anticipare i cambiamenti che si prospettano negli enti locali con le amministrative del prossimo anno. «Ho quattro anni di mandato – riprende Bontorin -, vale a dire un orizzonte sufficiente per progettare e per fare bene. Userò le prime settimane per conoscere i miei collaboratori e i vertici dell’azienda, poi ragioneremo sui progetti». L’augurio è che il consenso ampio che ha portato alla nomina del sindaco di Romano non venga meno. «Rispetto a qualche settimana fa – chiude – il clima mi è parso più disteso. Adesso lavoreremo per portare tutti dalla stessa parte e per fare il bene dell’intero territorio». •

Lorenzo Parolin

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