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Lascia il compagno: sequestrata e pestata

Marco Moro, l’arrestatoI carabinieri davanti alla palazzina in cui la donna è stata aggredita
Marco Moro, l’arrestatoI carabinieri davanti alla palazzina in cui la donna è stata aggredita
Marco Moro, l’arrestatoI carabinieri davanti alla palazzina in cui la donna è stata aggredita
Marco Moro, l’arrestatoI carabinieri davanti alla palazzina in cui la donna è stata aggredita

Prima l’ha sequestrata in casa, chiudendo la porta blindata e nascondendo le chiavi nel freezer, in una scatola di gelato. Poi, a furia di sbatterle la testa sul pavimento, l’ha quasi ammazzata di botte. E tutto perchè lei lo ha lasciato. Ad evitare il peggio ci hanno pensato un passante, che sentendo le urla della donna ha subito dato l’allarme, e i carabinieri della radiomobile di Bassano, che hanno raggiunto l’appartamento in appena 4 minuti e con tutta probabilità hanno salvato la vita alla vittima delle violenze.

Ieri si sono avuti altri dettagli della furibonda lite, la seconda in tre giorni, avvenuta martedì mattina in via Ca’ Dolfin a Bassano, durante la quale la strada è stata pure chiusa al traffico per consentire l’intervento dell’Arma.

Il violento è stato arrestato in flagranza di reato: si tratta di Marco Moro, 42 anni, disoccupato, che deve rispondere di sequestro di persona e lesioni personali gravissime. La ex compagna è invece una 37enne, Manuela Bianchin, di Solagna: è stata trasportata al San Bassiano in ambulanza, per rimettersi le ci vorranno 30 giorni. Molto probabilmente di più.

L’allarme è scattato alle 10.40 di martedì, quando un passante ha sentito alcune grida provenire da un appartamento al secondo piano di un condominio di via Ca’ Dolfin e ha allertato il 112. In pochi minuti una pattuglia dei crabinieri ha raggiunto l’alloggio ma il proprietario non ha voluto aprire. I militari del capitano Adriano Fabio Castellari e del brigadiere Campagnaro hanno allora allertato i pompieri e con il carrello elevatore dell’autopompa si sono portati sul terrazzo, facendo irruzione da lì. In casa c’erano Moro e la compagna col volto tumefatto dalle botte: la 37enne è stata portata al pronto soccorso, mentre il 42enne è finito in caserma. Proprio la donna, in ospedale, ha raccontato che l’aggressione è scattata perchè ha lasciato il convivente e lui non voleva saperne. Così, dopo averla colpita e gettata a terra, ha cominciato a sbatterle la testa sul pavimento, procurandole un trauma cranico, la frattura delle ossa nasali e della mascella destra, una distorsione al rachide cervicale, ecchimosi al volto e segni di strozzamento sul collo.

«Si è fermato solo quando siete arrivati voi» ha confidato la vittima ai militari, che ora è ospite in casa di conoscenti.

Una volta che i carabinieri hanno ricostruito la vicenda, hanno arrestato in flagranza di reato Marco Moro e lo hanno accompagnato in carcere a Vicenza, a disposizione del pm Claudia Brunino. Oggi in tribunale a Vicenza si svolgerà l’udienza di convalida davanti al giudice Venditti.

Era già da qualche tempo che la situazione tra i due conviventi era turbolenta. Anche sabato sera, i carabinieri sono intervenuti perchè la Bianchin era stata picchiata ed era finita all’ospedale, con prognosi di 10 giorni. Ma lei aveva scelto di non fare denuncia.

L’intervento a Ca’ Dolfin, per il capitano Fabio Adriano Castellari, dimostra quanto sia importante chiamare le forze di polizia quando c’è qualcosa che non va e quanto sia importante sporgere denuncia se si è vittima di reati. «Se abbiamo evitato il peggio - spiega - è stato grazie alla prontezza del cittadino che, con grande senso civico, ha chiamato il 112 invece di far finta di nulla. È un tassello fondamentale della “sicurezza partecipata”. È poi importante che chi è vittima di un reato lo segnali, dandoci la possibilità di intervenire».

Davide Moro

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