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Largo Parolini, scoperta casa squillo italo-cinese Marito e moglie nei guai

Un’immagine di Largo Parolini, dove i carabinieri hanno scoperto una casa di piacere. FOTO CECCONProstitute cinesi in una foto d’archivio
Un’immagine di Largo Parolini, dove i carabinieri hanno scoperto una casa di piacere. FOTO CECCONProstitute cinesi in una foto d’archivio
Un’immagine di Largo Parolini, dove i carabinieri hanno scoperto una casa di piacere. FOTO CECCONProstitute cinesi in una foto d’archivio
Un’immagine di Largo Parolini, dove i carabinieri hanno scoperto una casa di piacere. FOTO CECCONProstitute cinesi in una foto d’archivio

Francesca Cavedagna Un bordello a pochi passi dal centro storico di Bassano, gestito da una coppia di coniugi che con lo sfruttamento di alcune prostitute cinesi si erano creati un cospicuo giro di clienti e denaro. Lo strano viavai ha finito con l’infastidire i vicini, che lo hanno segnalato ai carabinieri della Compagnia di Bassano, i quali hanno organizzato una serie di appostamenti. Alla fine è scattata la perquisizione dell’abitazione, che ha portato alla denuncia della coppia per sfruttamento della prostituzione e alla richiesta di espulsione dal territorio nazionale di due squillo clandestine. Da parecchio tempo alcuni residenti del grande complesso di Largo Parolini venivano disturbati da un andirivieni di uomini, che a qualsiasi ora del giorno e della notte suonavano il campanello, salivano le scale ed entravano nell’appartamento dove risiedono Luciano Zaborra, di 49 anni, e la moglie, sua coetanea, di nazionalità cinese. Un giorno hanno così deciso di rivolgersi a una pattuglia di carabinieri. Infatti i militari del capitano Adriano Fabio Castellari stanno effettuando una serie di controlli in città non limitandosi a passaggi generici, ma estendendo la sorveglianza anche alle corti interne dei palazzi, per scongiurare la presenza di ladri o verificare quella di persone sospette. Incoraggiati dalla confidenza acquisita, alcuni degli abitanti del complesso hanno dunque segnalato quanto avveniva. I carabinieri hanno avviato una sorveglianza discreta nella zona. Gli appostamenti sono durati diversi giorni. In assoluta discrezione sono state raccolte le testimonianze di una decina di clienti, osservati recarsi nell’appartamento. Si va da uomini soli in cerca di affetto o svago a professionisti e impiegati di diverse età. Tra loro anche insospettabili padri di famiglia alla ricerca di un brivido esotico. Tutti hanno ammesso di frequentare il luogo per praticare sesso a pagamento. A questo punto, in accordo con la Procura della Repubblica, è scattata la perquisizione. All’interno dell’abitazione sono stati trovati copie di decine di annunci pubblicati su riviste pubblicitarie, ma anche materiale a luci rosse, sex toys, e svariate scatole di preservativi. A prostituirsi erano due donne orientali di 55 e 41 anni, in Italia da qualche tempo, senza documenti e tantomeno visto di soggiorno. Sono state trovate all’interno della casa e per loro, su disposizione della questura di Vicenza, scatteranno l’espulsione e il rientro nel paese di origine. E’ invece ben più pesante la posizione dei coniugi Zaborra. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori di via Emiliani, marito e moglie avrebbero organizzato insieme il centro di piacere, peraltro ospitando nella propria casa due clandestine. I due ora sono indagati con l’accusa di sfruttamento della prostituzione e saranno presto convocati dalla magistratura a chiarire la loro posizione. Il capitano Castellari non nasconde la soddisfazione per il celere esito delle indagini, e sottolinea come sia «sempre fondamentale il contributo dei cittadini: anche grazie alla loro segnalazione è stato possibile mettere fine a questo giro di prostituzione in tempi brevissimi, stroncando un reato e assicurando maggiore decoro al territorio e più tranquillità agli abitanti del condominio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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