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La scuola digitale prevede il futuro dentro una sfera

La sfera allestita in piazza Libertà per la Scuola digitale
La sfera allestita in piazza Libertà per la Scuola digitale
La sfera allestita in piazza Libertà per la Scuola digitale
La sfera allestita in piazza Libertà per la Scuola digitale

Chi avrebbe immaginato che da una stampante 3D potesse uscire una scultura di cioccolato o un capolavoro di cake design? O che un gruppo di ragazzi di seconda liceo potesse avere competenze di meccanica e coding tali da creare un robot di mattoncini di plastica? E quanti sanno che le basi della programmazione informatica si possono insegnare anche ai bambini con un gioco “montessoriano” fatto di tasselli colorati e di piccoli automi a forma di macchinina? Il futuro è già arrivato e a Bassano in molti se ne sono accorti proprio ieri, curiosando all'interno della grande bolla allestita in piazza Libertà in occasione di Bassano Futura, il festival sulla scuola digitale di scena oggi e domani in città. Come preludio della rassegna, che coinvolgerà oltre tremila studenti di tutta la Regione, già nella giornata di ieri nel cuore del centro storico è stata allestita una struttura sferica trasparente al cui interno sono state esposte le ultime novità in fatto di digitale, robotica e programmazione. Tutti ambiti di studio che sono ormai entrati a far parte della didattica nella scuola italiana e che, sebbene spesso non ce ne accorgiamo, trovano applicazione nell'industria e in moltissime attività della vita quotidiana. Si pensi alla stampa 3D, che viene impiegata davvero in ogni campo. In piazza Libertà, ad esempio, a fianco della “tradizionale” stampante per plastica è stato posizionato un analogo apparecchio, progettato però per la pasticceria e realizzato in modo da poter utilizzare, come inchiostro tridimensionale, il cioccolato o lo zucchero. E per l'industria 4.0 ecco pronto, nello stand poco lontano, un modello, in scala ridotta, di una linea di produzione totalmente automatizzata. «Si tratta - ha spiegato il prof. Alessandro Privitera, docente di informatica dell'istituto tecnico Einaudi, la scuola che ha curato l'organizzazione del festival bassanese - della ricostruzione di un nastro trasportatore lungo il quale avvengono della lavorazioni di tipo industriale senza che vi sia alcun intervento umano, eccezion fatta per la programmazione iniziale». Programmazione che, ha assicurato il docente indicando un altro stand, può essere insegnata anche ai piccolissimi attraverso puzzle “aperti” (cioè senza una soluzione predefinita) con i quali si possono trasmettere i concetti fondamentali della materia ed è facile, complice il sensore inserito in ogni tassello, far muovere un robot o una macchinina. Di robot si è parlato anche nell'area curata dalla squadra del liceo Brocchi, che ha costruito un robot con i Lego ed ha partecipato, con il suo prototipo, alla competizione internazionale di robotica First Lego League. Davvero un mondo nuovo, capace di attrarre tantissimi visitatori, alcuni giovanissimi e altri meno giovani. «Si è avvicinato anche un signore che avrà avuto più di novant'anni – ha rivelato Privitera -; voleva capire cos'era la scuola digitale». In fondo, non è mai troppo tardi! • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Caterina Zarpellon

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