<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

La ruspa investe il cane Cacciatore disperato spara contro il mezzo

Uno mezzo al lavoro nel cantiere della Pedemontana a NoveNell’area del cantiere, fortunatamente, nessuno è rimasto ferito. FOTO CECCON
Uno mezzo al lavoro nel cantiere della Pedemontana a NoveNell’area del cantiere, fortunatamente, nessuno è rimasto ferito. FOTO CECCON
Uno mezzo al lavoro nel cantiere della Pedemontana a NoveNell’area del cantiere, fortunatamente, nessuno è rimasto ferito. FOTO CECCON
Uno mezzo al lavoro nel cantiere della Pedemontana a NoveNell’area del cantiere, fortunatamente, nessuno è rimasto ferito. FOTO CECCON

Francesca Cavedagna Un cacciatore spara contro un mezzo del cantiere della Pedemontana il cui operatore, senza accorgersene, gli aveva investito il cane. Sono stati attimi di allarme e paura ieri mattina a Nove. Nessuno è rimasto ferito; la vicenda si è chiusa con la morte dell’animale, il sequestro delle armi e la revoca momentanea della licenza di caccia per chi ha sparato, Luca Miotti, 43 anni, di Tezze sul Brenta, che è stato denunciato e adesso dovrà rispondere di esplosioni pericolose, danneggiamento e minaccia aggravata dall’uso delle armi. In base a quanto è emerso, Miotti stava passeggiando con una muta di cani, nelle zone del cantiere della Pedemontana, all’altezza dello svincolo che porta a Nove, nei pressi della ditta AlpeTrans, quando uno dei cani che aveva al seguito è improvvisamente sfuggito al suo controllo ed è entrato nel cantiere, dov’erano al lavoro alcuni mezzi della ditta Baggio Costruzioni di Cartigliano. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, guidati dal capitano Adriano Fabio Castellari, l’animale si è avvicinato a una ruspa; il padrone si sarebbe accorto solo pochi istanti dopo del suo allontanamento, quando ormai era troppo tardi. Il mezzo da cantiere, con l’autista, dipendente della ditta di Cartigliano, stava lavorando e non si sarebbe per nulla accorto del cane. Il cacciatore si è voltato proprio mentre il suo cane stava per essere investito. È stato preso dal panico. Ha impugnato il fucile che aveva in spalla, l’ha armato mentre cercava in tutti i modi di dare l’allarme, per proteggere il suo animale. Era a un centinaio di metro di distanza. Prima ha sparato un colpo in aria, ma la ruspa e il suo occupante hanno continuato a lavorare: non potevano accorgersi di nulla. Il cane ormai era spacciato quando Miotti, che intanto stava correndo verso il cantiere, ha sparato altri due colpi, stavolta verso il mezzo. La rosa di pallini ha colpito sia la ruspa che il terreno circostante. A quel punto il guidatore si è accorto di quanto stava accadendo attorno al suo mezzo in movimento. Ha fermato la ruspa ed è sceso con fare affannato dalla scaletta per avvicinarsi al cacciatore: «Ma sei impazzito?» gli ha urlato contro. «Hai appena ucciso il mio cane, volevo fermarti, volevo salvarlo», è stata la risposta disperata del tedaroto. Da una parte c’era il dipendente di una ditta che stava facendo il suo lavoro alla guida di una ruspa e che non si sarebbe mai potuto accorgere dell’intrusione di animale; dall’altra c’era un cacciatore che aveva appena perso un animale. Il punto, però, è che per difenderlo ha impugnato un’arma e che avrebbe fatto fuoco tre volte: una in aria e due contro un mezzo guidato da una persona. I militari della compagnia bassanese hanno sequestrato tutte le armi di Miotti, mentre la ditta Baggio si riserva di costituirsi parte civile, nell’eventuale processo. I contorni della vicenda sarebbero ormai chiari grazie alle indagini e alle testimonianze. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti