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La Regione “boccia” il parco commerciale «Legge non rispettata»

L’assessore all’urbanistica Munari e il consigliere leghista FincoUna visione aerea dell’area Pengo al centro del contenzioso tra Comune e commercianti
L’assessore all’urbanistica Munari e il consigliere leghista FincoUna visione aerea dell’area Pengo al centro del contenzioso tra Comune e commercianti
L’assessore all’urbanistica Munari e il consigliere leghista FincoUna visione aerea dell’area Pengo al centro del contenzioso tra Comune e commercianti
L’assessore all’urbanistica Munari e il consigliere leghista FincoUna visione aerea dell’area Pengo al centro del contenzioso tra Comune e commercianti

Nuove nubi si addensano sull’area Pengo e sul progetto del parco commerciale di via Capitelvecchio. Dopo la dura polemica innescata dai commercianti di Bassano contro l’Amministrazione Poletto, è arrivata la risposta della Giunta regionale del Veneto all’interrogazione presentata dal capogruppo della Lega Nicola Finco sulla correttezza dell’iter amministrativo che ha portato al via libera al progetto. Una risposta che boccia l’operato del Comune di Bassano, in particolare perché non avrebbe rispettato le prescrizioni contenute nella legge regionale numero 45 del 29 dicembre del 2017, la quale prevede che nel caso di aree da destinare all’insediamento di grandi strutture di vendita sia necessaria «la pianificazione coordinata tra più Comuni». Il Comune di Bassano non ha eseguito questa pianificazione perché l’area in questione è stata interessata da un accordo pubblico-privato con la ditta Finpengo nel luglio del 2017: la legge regionale, infatti, prevede che la pianificazione coordinata con gli altri Comuni non sia obbligatoria nel caso di accordi pubblico-privato stipulati prima della sua entrata in vigore. Questo è permesso, però, soltanto nel caso in cui l’area sia già idonea urbanisticamente per l’intervento che si intende eseguire e non che lo diventi solo dopo l’approvazione della variante urbanistica, che a Bassano è stata approvata il 15 febbraio 2018. «A Bassano la possibilità di insediamento di una nuova grande struttura di vendita - chiosa il documento della Giunta regionale - necessitava di una variante al piano comunale degli interventi». La situazione per l’amministrazione bassanese si fa quindi estremamente delicata, anche se la Regione non ha il potere di annullare un provvedimento comunale. la palla, però, passa automaticamente alla Provincia che, a differenza della Regione, può decretare lo stop ad atti che autorizzino interventi non conformi alla normativa urbanistica. Ecco quindi che gli uffici regionali hanno disposto una segnalazione alla Provincia di Vicenza affinché venga valutato ed eventualmente annullato quanto deliberato dal Comune di Bassano. «C’è poco da fare: la scelta del Comune va in pieno contrasto con quanto definito dalla normativa regionale - rincara la dose Finco -. Tutto questo è ancora più grave se si pensa che la deliberazione comunale è stata adottata dopo ben due mesi dall’approvazione della norma regionale in materia urbanistica. L’azione dell’amministrazione è da considerarsi quindi fuorilegge. È da capire se l’errore sia stato compiuto in buona fede o se la scelta di forzare la mano arriva da un preciso input politico». Finco chiede quindi alla Provincia e al presidente Achille Variati di annullare la delibera del Consiglio comunale. «Variati faccia chiarezza su un’operazione poco trasparente - chiude il capogruppo della Lega Nord - attuata in piena violazione delle normative urbanistiche vigenti». •

Enrico Saretta

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