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VALSTAGNA

La marcia
in riva al Brenta
è un successo

Alcuni gruppi che hanno partecipato al tradizionale appuntamento podistico. FOTO CECCON
Alcuni gruppi che hanno partecipato al tradizionale appuntamento podistico. FOTO CECCON
Avanti e indrio par e contrae del Brenta

Più di 1500 podisti ieri hanno partecipato alla 37. edizione della marcia non competitiva “Avanti e indrio par e contrae del Brenta” di Valstagna. L’evento, organizzato dai Donatori di Sangue e dedicato alla memoria di Dionisio Mocellin, come da tradizione ha premiato l’impegno e la dedizione che accomunano i volontari. Oltre ai tre percorsi classici, di 6, 12 e 21 chilometri che hanno attraversato Valstagna, la novità di quest’anno è stata un particolare tracciato dedicato ai diversamente abili, studiato lungo strade pianeggianti ma caratteristiche, che non hanno mancato di emozionare gli iscritti.

«La splendida giornata di sole ci ha portato fortuna - spiega Bruno Roi Moro, tra gli organizzatori dell’evento -. Sono stati tutti soddisfatti e nonostante la passeggiata fosse concomitante all’adunata sezionale dell’Ana Monte Grappa di Enego, che ci ha sottratto almeno un centinaio di partecipanti, abbiamo avuto un’ottima affluenza, addirittura superiore a quella dello scorso anno».

Le premiazioni dei gruppi più numerosi, effettuate sul palco di piazza San Marco, hanno incoronato il gruppo “Santa Croce” di Bassano, vincitore anche della scorsa edizione; dopo di loro si sono classificati i podisti povesi dei “Leprotti”, mentre sul terzo gradino del podio è salito il gruppo di Valstagna e San Nazario “Putei sensa fià”.

Un applauso, sentito e commosso, è andato al gruppo di podisti veneziani proveniente da Dolo, il paese raso al suolo dalla tromba d’aria. «Ci hanno raccontato di aver scelto di partecipare alla nostra marcia – spiega l’organizzatrice Federica Lazzarotto – per distrarsi dalla tragedia che gli colpiti. Siamo stati onorati di averli con noi, erano il gruppo che veniva da più lontano. La loro presenza ci ha ricordato quanto un fiume, come il nostro Brenta, sia capace di unire paesi lontani, che però riescono a essere vicini anche, e soprattutto, quando capitano disastri come quelli causati dalla tromba d’aria. Li abbiamo invitati anche per la prossima edizione e ci hanno promesso che non mancheranno».

Francesca Cavedagna

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