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La Città dello sport sul podio con oltre diecimila atleti

Miniatleti ieri in Parco Ragazzi del ’99. FOTO CECCON
Miniatleti ieri in Parco Ragazzi del ’99. FOTO CECCON
Miniatleti ieri in Parco Ragazzi del ’99. FOTO CECCON
Miniatleti ieri in Parco Ragazzi del ’99. FOTO CECCON

La Città dello sport raddoppia: erano 6500 i partecipanti alla scorsa edizione, ieri al parco Ragazzi del ’99 si superano le 10 mila presenze. Tanti, festosi e colorati, come si vedeva anche al primo sguardo, osservando da viale dei Martiri. E la cifra a quattro zeri ha mandato al settimo cielo l’assessore allo sport Oscar Mazzocchin e il suo braccio destro in consiglio comunale, Alessandro Faccio. «Nell’anno in cui Bassano ha ottenuto anche dall’Europa lo status di Città dello sport – hanno commentato – vedere così tante famiglie confrontarsi con decine di discipline è un risultato che va oltre le aspettative. Già dalla sfilata “olimpica” di sabato, alla quale hanno partecipato più di mille atleti, abbiamo capito che questa sarebbe stata un’edizione speciale». E giovani e giovanissimi, mamme, papà e qualche nonno tra una postazione e l’altra hanno sperimentato in prima persona, declinandoli in chiave sportiva, concetti come inclusione, formazione e rispetto delle regole. «Non possiamo prescindere dall’aspetto educativo della pratica sportiva –ha ripreso Faccio – e dalla capacità, tramite lo sport, di favorire l’inclusione e sconfiggere piaghe come il razzismo. Basta osservare dei ragazzini che giocano: lo sport rende davvero tutti uguali e aiuta a conoscersi». L’importante è trovare la disciplina per la quale ci si sente più portati. E dai piccoli ciclisti che hanno sperimentato il circuito allestito nel parcheggio Prato 1, giocando a essere campioni come i professionisti del Giro o del Tour, a chi si è lasciato guidare in piscina dal gruppo sommozzatori, a chi ha sperimentato le discipline orientali, il rugby, il basket o la danza sportiva, al parco Ragazzi del ’99 ce n’è stato davvero per tutti. Con un’attenzione particolare per gli sport definiti a torto “minori” che alle famiglie piacciono sempre di più. «Un tempo la nostra era soprattutto una disciplina per adulti – ha spiegato Renato Gianturco, istruttore di Tai Chi – da gennaio avvieremo tra S.Marco e S. Giuseppe anche un corso per bambini». E se non si è proprio dei campionissimi, si può fare sport dedicandosi alla direzione di gara, come spiega il giovane arbitro di calcio Riccardo De Martino. «Arbitrare uno sport di squadra – ha detto – è avvincente ed educa alla responsabilità. Per questo, anche se l’età minima per iscriversi a un corso è 15 anni, abbiamo lanciato il nostro messaggio anche ai più piccoli». E, complice un gadget come un fischietto coloratissimo, nel suo piccolo un oggetto di culto della giornata, lo stand degli arbitri è stato tra i più frequentati. «Quando abbiamo lanciato la campagna per diventare Città europea dello sport con lo slogan “A Bassano lo sport è per tutti” – ha chiuso l’assessore – intendevamo questo: valorizzare la singole discipline come parte del percorso educativo di ogni ragazzo e aprire la pratica sportiva al maggior numero di persone. Nel segno della cittadinanza attiva e della partecipazione alla vita della comunità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

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