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Bassano

La caparra è vera
la casa vacanze no
E la truffa è servita

Un’immagine di Gallipoli, in Puglia
Un’immagine di Gallipoli, in Puglia
Un’immagine di Gallipoli, in Puglia
Un’immagine di Gallipoli, in Puglia

Periodo di ferie, tempo di fregature. Nel Bassanese i vacanzieri vittime delle truffe sulle case vacanze sono già quasi una decina. In tutta Italia le persone cadute nella rete delle vacanze facili sono centinaia e centinaia. Tutte hanno risposto ad annunci online, studiati ad arte da un gruppo di delinquenti professionisti, capaci di mettere in piedi una struttura piramidale, con prestanome e conti correnti con un meccanismo che sta fruttando centinaia di migliaia di euro, attraverso la pubblicazione ela promozione di affitti inesistenti. Il giro del malaffare parte dal Milanese ma i tentacoli della truffa sono arrivati anche nel Bassanese, con almeno 8 segnalazioni, e alcune denunce, presentate da chi ha perso le caparre depositate per la vacanza, prenotata in Puglia, in particolare nella zona di Gallipoli. Gli autori degli annunci fasulli rassicuravano le loro vittime soprattutto attraverso messaggi Whatsapp. Inviavano foto delle abitazioni private in affitto. I vacanzieri credevano di parlare con gente del posto, i loro futuri vicini di casa e di vacanza. Alla fine l’accordo per fermare l’appartamento con l’invio della caparra che a seconda dei casi poteva variare da alcune centinaia di euro fino a oltre un migliaio. La vittima effettuava il bonifico e il gioco era fatto. È quanto è successo ai bassanesi caduti nella rete.

«Bisogna fare estrema attenzione - ha spiegato il vicequestore David De Leo - Questi criminali sono professionisti e farsi truffare è facile anche perché le offerte sono quasi sempre vantaggiose, corredate da foto e informazioni dettagliate che non fanno pensare a una truffa. Il consiglio è sempre quello di rivolgersi ad agenzie, ma nel caso si dovesse scegliere di organizzare le ferie in modo autonomo, anche attraverso l’affitto di abitazioni private, è sempre meglio mantenere i contatti con gli affittuari attraverso telefonate o sms, mai via Whatsapp, che è canale attivabile anche senza un numero fisso di riferimento». Gli agenti del commissariato cittadino credono che le segnalazioni arrivate fino ad ora siano solo una piccola parte delle truffe effettivamente realizzate nel bassanese. I poliziotti specializzati nei reati online. Se si cerca una casa vacanze bisogna analizzare tre aspetti di un annuncio. In primis il prezzo, che va paragonato ad altri annunci e se troppo conveniente potrebbe nascondere la truffa. Poi le foto: se appaiono troppo belle per essere vere, è sempre meglio verificare su Google, dove è possibile capire se sono vere o copiate da altri siti. Quindi la descrizione: se è breve e fornisce poche informazioni, non esitate a chiederne altre all’inserzionista: numero di telefono fisso, altre foto e ubicazione esatta. Quando viene richiesto di pagare una caparra, si consiglia di non versate la somma richiesta se non si ha ancora la certezza che l’annuncio sia sicuro e di diffidare sempre di chi chiede una somma troppo alta, quindi superiore al 20% del totale. Se possibile, incontrate l’inserzionista per una visita della casa e per consegnare l’importo dovuto di persona. È sempre consigliabile chiamare l’Ufficio turistico del luogo e infine non effettuare pagamenti su carte ricaricabili o con servizi di trasferimento di denaro.

Francesca Cavedagna

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