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L’Ulss: «Ridotte le liste d’attesa Via a nuovi lavori»

L’ospedale San Bassiano in una foto aerea CECCON
L’ospedale San Bassiano in una foto aerea CECCON
L’ospedale San Bassiano in una foto aerea CECCON
L’ospedale San Bassiano in una foto aerea CECCON

Francesca Cavedagna Netta riduzione delle liste d’attesa, anche in considerazione dei nuovi e più severi standard regionali, potenziamento dei servizi, investimenti, ammodernamenti strutturali, un occhio sempre più attento alle problematiche sociali, ma anche ai temi legati a infanzia, scuola, maternità, dipendenze e anziani. Sono alcuni degli obiettivi raggiunti nel 2017 dall’Ulss 7 Pedemontana, elencati anche in un video realizzato dall’azienda sanitaria, e presto disponibile sul sito. A darne dettaglio, nella tradizionale conferenza di fine anno tenuta ieri al San Bassiano, il dirigente generale Giorgio Roberti, insieme ai dirigenti sanitari Bortolo Simoni, Alessandro Pigatto e Francesco Favretti, accompagnati dall’assessore regionale Marino Finozzi, dal consigliere Nicola Finco, e dal saluto dell’assessore Manuela Lanzarin, che non ha potuto partecipare perché impegnata in Giunta regionale. Si parte proprio dalle liste d’attesa: «Nel 2016 a Bassano c’erano alcune criticità, con tempi a volte superiori agli standard previsti - spiega Roberti -, in meno di due anni sono stati fatti passi da gigante, anche in considerazione del fatto che la Regione ha alzato l’asticella. Se le attese per le prestazioni a breve termine sono rimaste a 8 giorni, quelle differite sono passate da 60 a 30, mentre quelle programmabili da 180 a 90 giorni. Tutti tempi che siamo riusciti a rispettare, senza alcun investimento nel potenziamento del personale». In molti casi si è giunti a un livello superiore agli standard regionali. Un altro passo importante, che verrà concretizzato nei primi mesi del 2018, riguarda il potenziamento della medicina integrata, con il completamento dei lavori all’ospedale di comunità di Marostica: «Dove saranno disponibili 8 nuovi posti letto , in aggiunta ai 12 esistenti: i lavori sono appena finiti - specifica Roberti - e con l’avvio, sempre nella città scaligera di un’unità riabilitativa, che potrà contare su 20 posti letto. Anche Asiago verrà potenziato con l’ospedale di comunità con altri 6 posti, Malo con 18 posti, e l’apertura, sempre nel 2018 di un ospedale di comunità all’interno del Santorso. Tutto rispettando la linea di una distribuzione omogenea dei servizi, tra i tre centri ospedalieri». Se l’anno prossimo sarà decisivo per la distribuzione dei servizi, dettata dall’approvazione delle schede ospedaliere, un passo importante verso l’omogeneità tra i Distretti 1 e 2 è stato compiuto grazie ai protocolli clinici unici per il tumore maligno alla prostata e alla mammella: «Verranno messi in atto con procedure uniformi e condivise», sottolinea Roberti. «Siamo noi stessi i primi fautori del nostro benessere - riprende il direttore sanitario, Bortolo Simoni -, lo stile di vita che adottiamo condiziona il 40 per cento della nostra salute, ed è la prevenzione più importante di tutte. Gli ospedali dell’Ulss 7 punteranno sempre di più ad una eccellenza diffusa, l’azienda inoltre continuerà ad occuparsi di salute a 360 gradi, con particolare attenzione agli aspetti socio sanitari, e al potenziamento dei servizi esterni e domiciliari». •

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