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Cartigliano

L’alpino affetto
da Sla vuole
sfilare a Treviso

Jenny Bresolin con il marito Riccardo Cerantola nella loro abitazione di Cartigliano
Jenny Bresolin con il marito Riccardo Cerantola nella loro abitazione di Cartigliano
Jenny Bresolin con il marito Riccardo Cerantola nella loro abitazione di Cartigliano
Jenny Bresolin con il marito Riccardo Cerantola nella loro abitazione di Cartigliano

CARTIGLIANO. Lo scorso mese di marzo, quando il Giornale di Vicenza lo aveva intervistato subito dopo la decisione di Dj Fabo di farla finita, la sua storia aveva emozionato. Affetto da Sla da otto anni, aveva deciso di raccontare e di raccontarsi.

Il termine “paziente” viene dal latino “patire”, “sopportare” ma lui, di subire la malattia, non ha alcuna intenzione, anzi. Riccardo Cerantola, 43enne artigiano di Cartigliano, con la forza di un leone a chi gli chiede come ha fatto ad accettare la malattia risponde sempre: «Io non l’ho accettata affatto!Ogni giorno, ogni momento la combatto con tutte le mie forze! La Sla mi vorrebbe fermo, immobile, invece io le vado contro, facendo più cose possibili».

E a confermare la sua volontà di aggrapparsi alla vita con tutte le sue forze arriva ora la sua decisione di partecipare domenica all’adunata alpina di Treviso, sfilando con le penne nere del suo gruppo di Rosà, grazie all’interessamento del presidente delle penne nere rosatesi Mario Baggio che ha saputo coinvolgere la sezione Montegrappa di Bassano e l’Ana nazionale.

Del resto lo aveva detto già qualche settimana fa. «Basta fare le vittime - a sottolineare che con lui il facile pietismo non funziona - Abbiamo più forza noi che dieci uomini messi assieme».

E non sono solo parole, perché Cerantola, assieme alla moglie Jenny Bresolin, una 40enne d’acciaio che resta al fianco del suo uomo malgrado ogni avversità («Noi vogliamo andare avanti - aveva detto - Non cambierei mio marito con nessun altro»), è capace di andare in Vaticano ad incontrare papa Francesco o sulla pista di Istrana per un rendez-vous ravvicinato con le Frecce tricolori della Pattuglia acrobatica portando con sé i suoi due figli.

Cerantola svolse il servizio militare nella 167 compagnia mortai a Tai di Cadore e ha sempre sentito l’appartenenza alla grande famiglia alpina. Nel corso della sfilata trevigiano l’artigiano cartiglianese sarà seguito da vicino, oltre che dalla famiglia, dal presidente del gruppo Ana Mario Baggio oltre che da un veterano delle penne nere rosatesi, Gianni Fietta.

Nelle intenzioni delle penne nere la presenza di Cerantola alla manifestazione vuol essere un messaggio di solidarietà verso chi è affetto da malattie neurodegenerative ma al contempo un invito ad apprezzare la vita anche nelle situazioni più difficili. Cerantola non ha mai voluto giudicare chi si è arreso. A proposito della dolorosa vicenda di dj Fabo era stato chiaro. «Sono stato colpito da un giovane che decide di morire - aveva detto - ma bisognerebbe capire la storia dietro a dj Fabo, come è giusto che tutti possano decidere della propria vita, ci mancherebbe! Io non sono contro l’eutanasia, però ho scelto di vivere ad ogni costo».

E così è sempre stato. Ai momenti conviviali delle penne nere l’artigiano di Cartigliano cerca di non mancare mai. Come accaduto di recente, alla cena annuale degli alpini rosatesi a Cusinati. «Se la Sla mi vorrebbe fermo, immobile - aveva infatti sottolineato il 43enne - io faccio più cose possibili».

E così domenica Cerantola sfilerà a Treviso. Solo la pioggia potrà fermarlo costringendolo a rinunciare, ma non la Sla. Sia chiaro!

Carlo Barbieri

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