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Italgas, servono 12 mesi
per finire la bonifica
Poi 7 anni di controlli

Un particolare dell’area dei lavoriUna panoramica dell’ex area Italgas dove è in corso la bonifica. FOTO CECCON
Un particolare dell’area dei lavoriUna panoramica dell’ex area Italgas dove è in corso la bonifica. FOTO CECCON
Un particolare dell’area dei lavoriUna panoramica dell’ex area Italgas dove è in corso la bonifica. FOTO CECCON
Un particolare dell’area dei lavoriUna panoramica dell’ex area Italgas dove è in corso la bonifica. FOTO CECCON

Un anno per terminare la bonifica delle ex officine Italgas di via Del Tabacco. La Conferenza dei servizi ha stabilito modalità e tempistiche per la messa in sicurezza della porzione delle ex officine che resta da bonificare. Si tratta di quella zona recintata a sud-est del centro storico di Bassano, ai confini con quartiere Ca’ Baroncello, che rientra all’interno dell’ormai fantomatico piano Mar. L’Italgas si appresta a bonificare l’ultima sezione in cui è stato suddiviso il sito, la “C”, proprio quella dove dovrebbe sorgere il nuovo parco previsto dal piano. Lo scorso anno sono stati bonificati i settori “A” e “B”. Alla Conferenza dei servizi, svoltasi nella sede dell’Arpav di Vicenza, hanno partecipato il Comune di Bassano, l’Italgas quale responsabile dell’inquinamento e proprietaria dell’area, l’Arpav e la Provincia.

Con l’approvazione del progetto di messa in sicurezza della zona, sono stati stabiliti i tempi entro i quali l’Italgas dovrà portare a termine le operazioni: 12 mesi dall’approvazione della determina, quindi entro maggio 2017. Nei prossimi 9 mesi l’Italgas dovrà redigere il progetto esecutivo e appaltare i lavori, da eseguirsi in 3 mesi. Nel progetto è stato incluso anche un consistente periodo di monitoraggio: 7 anni dopo il termine dei lavori. I costi di bonifica, che interessa un’area di 7200 metri quadrati, saranno sostenuti dall’Italgas. La spesa si aggira sui 3 milioni di euro.

«Come Amministrazione siamo soddisfatti del percorso seguito - afferma l’assessore all’ambiente Linda Munari - Questi procedimenti sono complessi da gestire: in materia ambientale, le normative mutano continuamente, con il risultato che i percorsi devono essere continuamente aggiustati».

Grazie al dialogo con l’Italgas, sono stati ottenuti dei miglioramenti al progetto iniziale, che rendono possibile una futura destinazione a verde dell’area.

«La messa in sicurezza di tutta la zona vicina alla ferrovia è sulla strada della conclusione - prosegue l’assessore - Attendiamo ora di poter avere in mano anche il terzo e ultimo certificato di fine lavori».

La bonifica verrà svolta nonostante il futuro del piano Mar resti incerto. Non si sa ancora, infatti, se la società che ha presentato il progetto, la “Numeria sgr” di Treviso, intenda procedere o meno. L’Amministrazione sta temporeggiando in attesa di avere una risposta. Se non arriverà entro i prossimi mesi, non è escluso che il Comune decida di procedere in autonomia per migliorare la viabilità della zona.

«Il piano Mar non è stato dimenticato - assicura l’assessore Munari - Tutelare l’area dal punto di vista ambientale, comunque, è la prima condizione da cui partire prima di procedere con qualsiasi altro progetto. Purtroppo, le questioni ambientali vengono spesso relegate ai margini dei discorsi. Ora un altro tassello è stato messo al suo posto. Per quanto riguarda il piano, stiamo attendendo che la ditta riveli la sua volontà o meno di procedere».

Nel progetto è inserita la creazione da parte della Numeria di 150 mila metri cubi di edifici e di una strada parallela alla ferrovia fino a Ca’ Baroncello, fondamentale per decongestionare la caotica circolazione cittadina. Ad oggi, però, il progetto è bloccato a causa della crisi economica e delle difficoltà del settore edile, che sta puntando più sulla riqualificazione dell’esistente che sulla costruzione di nuovi edifici.

Enrico Saretta

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