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Investimenti regionali
per 10 milioni di euro
e i privati per l’eccellenza

Dirigenti Ulss e medici del San Bassiano ieri in sala convegniRenzo Rosso, il governatore Luca Zaia, il dg Giorgio Roberti e il primario Antonio Celia. FOTO CECCON
Dirigenti Ulss e medici del San Bassiano ieri in sala convegniRenzo Rosso, il governatore Luca Zaia, il dg Giorgio Roberti e il primario Antonio Celia. FOTO CECCON
Dirigenti Ulss e medici del San Bassiano ieri in sala convegniRenzo Rosso, il governatore Luca Zaia, il dg Giorgio Roberti e il primario Antonio Celia. FOTO CECCON
Dirigenti Ulss e medici del San Bassiano ieri in sala convegniRenzo Rosso, il governatore Luca Zaia, il dg Giorgio Roberti e il primario Antonio Celia. FOTO CECCON

«L’Ulss di Bassano come la nuova Babilonia e Renzo Rosso come il nuovo Lorenzo De Medici». Così il governatore veneto Luca Zaia ieri sul “patto di fiducia” che porterà l’Ulss 3 tra le aziende sanitarie da sostenere e potenziare. I motivi sono due.

Il primo paragone è per la scelta di eleggere il San Bassiano quale centro sanitario di riferimento per tutta la Pedemontana, con investimenti che tra il 2016 e il 2017 sfioreranno i 10 milioni di euro e importanti progetti che riguarderanno sia il pronto soccorso che la chirurgia. Il secondo è riferito ai 31 imprenditori bassanesi, capitanati da Renzo Rosso e Carlo Marostica, che hanno dato vita al progetto “Sanità&Impresa”, finalizzato al potenziamento dell’innovazione medica attraverso il finanziamento diretto delle nuove tecnologie.

IMPRENDITORI E SANITÀ. Il progetto “Sanità&Impresa”, avviato lo scorso anno in via sperimentale da un pool di imprenditori bassanesi, che ha permesso l’acquisto di un costoso macchinario per il reparto di urologia, adesso si struttura garantendo una durata di almeno cinque anni, con circa 200 mila euro pronti ad essere stanziati già per il 2017. «Vogliamo accelerare l’innovazione sanitaria, finanziando quei progetti che altrimenti richiederebbero più tempo - spiega Marostica -. Non vogliamo sostituirci all’azienda sanitaria, che funziona già benissimo, ma aiutarla a diventare un’eccellenza indiscussa nel minor tempo possibile». Il volto del progetto è quello del patron della Diesel, Renzo Rosso. «Io qui non ci volevo venire ma mi hanno detto che il mio nome servirà a dare rilievo a questa iniziativa e credo sia vero - commenta Rosso -. Noi riceviamo tanto dal territorio ed è nostro compito ricambiare, perché un’imprenditoria moderna è quella che sa donare per potenziare l’eccellenza, che alla fine è una risorsa per tutti. I progetti avviati o pronti a partire al San Bassiano non sono solo importanti ma assolutamente onesti e dedicati al cittadino. Io non do soldi a nessuno prima di aver verificato la genuinità di una richiesta e qui c’è un gruppo di medici che lavora bene e che merita di lavorare sempre meglio. Noi li aiuteremo a farlo».

LA REGIONE. Il plauso ai nuovi mecenati arriva anche dal governatore Luca Zaia, che ieri durante la presentazione del progetto ha sottolineato il ruolo di assoluta centralità che l’Ulss 3 avrà per tutta l’area pedemontana. «Questi grandi e lungimiranti imprenditori – ha detto Zaia – danno un segnale fortissimo di come il territorio e le sue forze migliori possano essere un aiuto concreto al servizio pubblico per antonomasia, ovvero la sanità. Questa è oggi un’area nevralgica del Veneto non a caso abbiamo mantenuto l’Ulss anche nella riforma approvata la scorsa settimana, che le ha ridotte da ventuno a nove e che ridisegna l’intera organizzazione amministrativa del settore. Noi comunque continuiamo a combattere perché non è finita: ci sono la battaglia per il Tribunale e la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta, un’opera necessaria e attesa da anni, che verrà completata e per la cui realizzazione stiamo collaborando con il Governo».

L’obiettivo è quello di migliorare l’assistenza medica. «In sanità – ha aggiunto Zaia – il nostro obbiettivo è curare al meglio le persone, facendole stare il meno possibile in ospedale, quindi utilizzando tutte le migliori tecnologie robotiche e informatiche per raggiungere lo scopo».

Francesca Cavedagna

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