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Bassano

Incidente mortale
«Non ho potuto
evitare lo schianto»

Eugenio Ganassin, la vittima, e la moto volata fuori dalla carreggiata
Eugenio Ganassin, la vittima, e la moto volata fuori dalla carreggiata
Bassano, incidente mortale nuova Gasparona

«Me lo sono trovato di fronte all’improvviso e non ho avuto il tempo di fare nulla». Quando parla, Pierluca Pernechele, 42 anni, operaio di Molvena, che sabato pomeriggio è rimasto coinvolto nell’incidente stradale avvenuto sulla Nuova Gasparona, nel quale ha perso la vita il motociclista trevigiano Eugenio Ganassin, è nella sua abitazione.

L’automobilista è al centro di un’inchiesta per omicidio stradale e ha poca voglia di raccontare quei terribili momenti. Non entra mai nel merito della dinamica dello schianto mortale, sulla cui ricostruzione sono al lavoro gli agenti della polizia stradale di Bassano, guidati dal commissario Carlo Dalla Costa e dal vicequestore Silvia Lugoboni. Il pm Alessia Dalla Placa, che segue il caso, sta coordinando l’indagine che dovrà appurare le cause dello scontro frontale tra la Fiat Stilo guidata da Pernechele, e la moto Honda Africa Twin sui cui ha perso la vita l’artigiano di Riese, morto sul colpo dopo un volo di oltre dieci metri.

Dai primi rilievi sembra che l’auto di Pernechele, che stava procedendo verso Bassano, abbia invaso la corsia opposta di marcia proprio nel momento in cui stava sopraggiungendo l’artigiano di 53 anni, centrandolo in pieno. Dopo l’impatto la Fiat Stilo si è girata su se stessa, terminando la sua corsa sul lato opposto della carreggiata, con la parte frontale distrutta e il conducente praticamente illeso; Ganassin, invece è stato sbalzato dalla moto, piombando sull’asfalto dopo un volo di oltre dieci metri. Inutili i soccorsi dei medici dell’ospedale San Bassiano, arrivati dopo pochi minuti: il trevigiano è morto sul colpo.

Tra le cause all’origine dello schianto potrebbero quindi esserci una distrazione fatale e le velocità dei mezzi coinvolti, al vaglio degli agenti. Soprattutto se si tiene conto che quel tratto di strada, martoriato dal cantiere della Pedemontana, il limite di velocità è di 30 chilometri orari. Con ogni probabilità nessuno dei mezzi coinvolti lo stava rispettando.

«Sono molto scosso ma sto bene. Nell’incidente non ho riportato ferite - ha aggiunto Pernechele -. Non mi sento di aggiungere altro, ho raccontato tutto alla polizia stradale. Ora è tutto nelle mani della procura, vedremo cosa succederà».

L’operaio, sposato e con due figli piccoli, che da pochi mesi lavora per un’azienda casearia di Pozzoleone, subito dopo l’incidente è stato sottoposto all’alcoltest, risultato negativo. Ora si attendono gli esiti dei più dettagliati esami ematochimici, effettuati al pronto soccorso del San Bassiano, che toglieranno ogni dubbio sulle sue condizioni psicofisiche al momento della tragedia.

Nel frattempo a Riese Pio X, paese di residenza di Eugenio Ganassin, è lutto. L’artigiano, sposato e padre di tre figli, era molto conosciuto. Tutti lo ricordano come un uomo buono, disponibile con tutti, un professionista preparato e onesto.

Francesca Cavedagna

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