<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il servizio civile è un flop
Non coperti alcuni posti
Ed è allarme in Comune

Il sistema museo-biblioteca ha bisogno di volontari per garantire tutti i servizi all’utenzaL’Informagiovani di Bassano in piazzale Trento
Il sistema museo-biblioteca ha bisogno di volontari per garantire tutti i servizi all’utenzaL’Informagiovani di Bassano in piazzale Trento
Il sistema museo-biblioteca ha bisogno di volontari per garantire tutti i servizi all’utenzaL’Informagiovani di Bassano in piazzale Trento
Il sistema museo-biblioteca ha bisogno di volontari per garantire tutti i servizi all’utenzaL’Informagiovani di Bassano in piazzale Trento

Il servizio civile in Italia segna il passo e anche in città i numeri sono in caduta libera. Su ventidue posti disponibili, tra servizi sociali, informacittà e museo-biblioteca, alla scadenza del bando nelle scorse settimane le candidature sono state appena ventinove.

Cifre che con qualche spostamento permetteranno di coprire il fabbisogno di personale nei diversi progetti del Comune ma che sono ben lontane dai numeri di qualche anno fa e hanno fatto scattare l’allarme. Fino al 2016 la media era di cento candidature ogni venticinque posti, in dodici mesi l’appeal della proposta è crollato.

Soffrono in particolare i servizi sociali, con zero candidature per otto posti. Zero anche all’archivio (con un posto disponibile), mentre va un po’ meglio all’Informacittà che offre quattro posti e raccoglie sei candidature.

L’ufficio pubblica istruzione vede cinque candidati per due posti, mentre la biblioteca (quattro posti e nove candidati) e il museo (tre e nove) non si discostano molto dalle cifre del passato.

Una situazione, quella registrata dalle cifre, che invita a ripensare una serie di elementi.

«Probabilmente quel po’ di ripresa economica che si vede - commenta l’assessore alle giovani generazioni, Oscar Mazzocchin - sta orientando i giovani in maniera diversa».

In sostanza, al servizio si preferisce il primo lavoro, nella speranza di trasformarlo nella propria professione. Non a caso, dalle candidature al servizio civile per il 2017-2018 sono quasi spariti i neolaureati.

Ancora, piace sempre di più il servizio volontario europeo che per la generazione dell’Erasmus è un modo per fare esperienza internazionale vivendo una situazione non lontana da quella dell’università.

«Altre criticità segnalate dai potenziali candidati – riprende l’assessore – sono le trenta ore di impegno richieste ogni settimana e il momento dell’anno, giugno, in cui il bando era stato aperto».

Trenta ore e una paga che sfiora i 500 euro il mese sono una combinazione che non rende appetibile la proposta. In aggiunta, la tarda primavera è votata alla ricerca dei lavori stagionali: meglio tre mesi a stipendio che dodici con un salario da apprendista.

Così, i numeri languono e l’età dei candidati si abbassa. Tutto questo, in contrasto con le testimonianze di chi ha completato l’anno di servizio, raccontandolo come esperienza particolarmente positiva.

«Visto l’esito nazionale – chiude Mazzocchin - è data per certa una riapertura del bando o anche una rimodulazione del servizio dalle trenta ore settimanali a un orario part-time. Dopo una quindicina d’anni di storia qualcosa può essere aggiornato».

Nel frattempo, spostando di settore qualche candidato, Bassano si è attrezzata per i prossimi mesi. Enti come la biblioteca, i servizi sociali o l’informacittà hanno bisogno dei volontari per funzionare a pieno regime.

E se i numeri non torneranno a essere quelli del passato, su alcuni servizi del Comune potrebbe a breve essere messa una croce sopra.

Lorenzo Parolin

Suggerimenti