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Il rogo è di origine dolosa In valle S. Felicita trovata una tanica sospetta

Numerosi i volontari impiegati per arginare le fiamme Le pendici in fiamme durante la notteL’elicottero si è levato in volo 60 volte per rifornirsi d’acqua in Valle Santa Felicita. FOTO CECCON
Numerosi i volontari impiegati per arginare le fiamme Le pendici in fiamme durante la notteL’elicottero si è levato in volo 60 volte per rifornirsi d’acqua in Valle Santa Felicita. FOTO CECCON
Numerosi i volontari impiegati per arginare le fiamme Le pendici in fiamme durante la notteL’elicottero si è levato in volo 60 volte per rifornirsi d’acqua in Valle Santa Felicita. FOTO CECCON
Numerosi i volontari impiegati per arginare le fiamme Le pendici in fiamme durante la notteL’elicottero si è levato in volo 60 volte per rifornirsi d’acqua in Valle Santa Felicita. FOTO CECCON

Francesca Cavedagna Sembra non vi siano dubbi: il rogo in valle Santa Felicita è di origine dolosa. Sui pendii è stata trovata una tanica dibenzina. L’incendio scoppiato martedì pomeriggio ha divorato due chilometri quadrati di vegetazione e sarebbe potuta andare davvero molto peggio. Le fiamme sono state soffocate dal vento freddo che scendeva dal Grappa. Le operazioni di monitoraggio, spegnimento e messa in sicurezza dell’area, coordinate dall’Unità organizzativa forestale ovest della Regione, hanno coinvolto un centinaio di uomini, tra vigili del fuoco, volontari della protezione civile di Romano, Crespano, Nove e del coordinamento Brenta-Montegrappa, insieme a Soccorso alpino e coordinamento antincendi boschivi di Treviso, sono terminate alle 16 di ieri. I sopralluoghi e le indagini, e dei carabinieri forestali continueranno anche nei prossimi giorni con l’obiettivo di trovare prove che possano ricondurre al responsabile del gesto. Per ora appare certo che il primo focolaio sia partito in un tratto di mezza costa del sentiero 53, detto “Del Cavallo”, percorso panoramico noto per la sua bellezza, molto frequentato dagli escursionisti. Ora, per quasi due chilometri di tracciato, regna la desolazione: tutta la boscaglia è stata spazzata via dalle fiamme, che hanno continuato a bruciare la vegetazione per 15 ore. Nessuno poteva intervenire, il rischio era troppo elevato. I volontari verso l’una di notte hanno limitato l’avanzare dell’incendio che ormai aveva raggiunto la boscaglia accanto il sacello della valle, con taniche d’acqua. Altri hanno raggiunto in più viaggi gli idranti di Semonzo, quelli della zona non avevano sufficiente pressione) per fare rifornimento di acqua per le cisterne utilizzate nella mattinata di ieri dall’elicottero regionale, che per spegnere del tutto il rogo e i diversi focolai ha dovuto compiere 60 viaggi, alcuni con non poca difficoltà. Il lavoro di squadra, e l’infaticabile tenacia dei volontari della protezione civile, ha permesso di contenere un incendio che sul Grappa non si vedeva da almeno vent’anni. Ora è il momento della conta dei danni. Il sindaco di Romano presenterà una denuncia alla Procura di Vicenza che aprirà un’indagine. •

Francesca Cavedagna

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