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«Il Ponte chiude»
Braccio di ferro
Comune-impresa

Per il Ponte si profilano altri dieci giorni di chiusura da lunedì
Per il Ponte si profilano altri dieci giorni di chiusura da lunedì
Per il Ponte si profilano altri dieci giorni di chiusura da lunedì
Per il Ponte si profilano altri dieci giorni di chiusura da lunedì

E ancor si chiude. Questa volta, però, la nuova chiusura del Ponte degli Alpini scatterà lunedì, e cioè proprio a poche ore dalla fine dell’Adunata degli Alpini di Treviso, quando è presumibile che gli alpini sulla via del ritorno alle terre d’origine facciano un salto a Bassano per vedere il “loro” monumento. L’ordinanza di chiusura è stata ufficializzata ieri e si è resa necessaria per rimuovere le impalcature che sono servite per togliere i coppi dal soffitto del tetto. La cosa ha subito mandato su tutte le furie i commercianti. Il cronoprogramma dei lavori, però, sostiene il Comune, deve procedere, per cui da lunedì prossimo a venerdì 26 maggio il ponte resterà chiuso al transito.

E si rinfocola lo scontro tra l’amministrazione e la Nico Vardanega Costruzioni. In una nota il Comune ha sottolineato che la nuova chiusura è stata espressamente «richiesta dalla ditta esecutrice dei lavori» ed è «prevista nel cronoprogramma».

Ma il patron dell’azienda, Giannantonio Vardanega, si è affrettato a dissociarsi: «Bisogna tenere conto della presenza degli Alpini quei giorni in città - afferma - per cui non è detto che cominceremo a rimuovere i ponteggi già lunedì. Il fatto è che la rimozione delle impalcature è prevista nel cronoprogramma, per cui noi abbiamo potuto soltanto adattarci alle esigenze dell’Amministrazione».

Immediata la replica di quest’ultima: «Il cronoprogramma l’ha proposto Vardanega e l’ha firmato lui stesso - dicono in Comune - Anzi, è stato lui a voler introdurre un sistema di ponteggi così impattante, quando noi invece avevamo in mente qualcosa di meno fisso. Lo abbiamo lasciato fare, adesso si assuma le sue responsabilità».

Responsabilità che prevedono anche la discesa in alveo il 23 maggio. «Abbiamo chiesto l’immissione in possesso dell’isolotto Pusterla, per cui Vardanega ha il via libera per scendere sul fiume - sottolinea il vicesindaco Roberto Campagnolo - Se non rispetterà il programma inizieranno le contestazioni formali nei suoi confronti. Avrà dieci giorni per risponderci. Altre misure che possiamo attuare contro di lui sono la messa in mora e altre penali».

Per ridurre i disagi durante la chiusura riprenderà il servizio di collegamento tra via Angarano e il centro storico con il bus navetta.

Se in città il clima in merito ai lavori del ponte è incandescente, dal punto di vista politico la situazione dell’Amministrazione è tutt’altro che semplice. Ieri il capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Nicola Finco, ha invitato i vertici della Giunta a prendere posizione. «Se il sindaco Poletto e l’assessore Campagnolo sono convinti di essere nel giusto - attacca Finco - firmino l’ordine di servizio e si assumano la responsabilità di imporre alla Vardanega di continuare i lavori. In caso contrario, potrebbero sorgere dei dubbi sulle condizioni del Ponte Vecchio e sulla buona fede di questa Amministrazione». Finco chiede inoltre una maggiore trasparenza nei confronti della cittadinanza. «Quella del ponte non è una questione privata tra il sindaco e la ditta incaricata dei lavori, ma è una cosa che riguarda tutti i bassanesi - tuona -. L’Amministrazione ha il dovere di informare la cittadinanza: lo faccia velocemente convocando un consiglio comunale straordinario».

Enrico Saretta

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