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Bassano

Il patron del rally
«Sentenza assurda
ma vado avanti»

Narciso Paccagnella, presidente del Bassano Rally Racing
Narciso Paccagnella, presidente del Bassano Rally Racing
Narciso Paccagnella, presidente del Bassano Rally Racing
Narciso Paccagnella, presidente del Bassano Rally Racing

«Il Rally di Bassano non smetterà di esistere, vado avanti per la città e per la lunga e gloriosa storia di questo sport». Se fino alla tarda notte di giovedì, il patron della scuderia Bassano Rally Racing, Narciso Paccagnella e il suo staff mettevano in dubbio la volontà di voler organizzare la prossima edizione del “Città di Bassano” dopo la sentenza che li ha condannati a pagare un milione di euro di risarcimento agli otto feriti - la scuderia è assicurata e sta cercando un accordo -, che nell’edizione 2009 vennero travolti da un auto in gara, uscita di strada nella tappa Valstagna- Foza, da ieri è cambiato tutto. Il presidente Paccagnella scarta l’ipotesi della negligenza e, manifestando la propria delusione, torna su una sentenza che considera «assurda».

Il Tribunale l’ha condannata a pagare un milione di euro alle vittime dell’incidente avvenuto nel 2009. Quanto la segna questo verdetto?

«In modo indelebile. È una botta incredibile. Nessuno di noi si aspettava un sentenza del genere. Non ero mai entrato in un tribunale in vita mia e ci sono finito per aver seguito una mia passione, per aver speso anni della mia vita a fare il volontario in nome di uno sport che amo, a favore di una città che ne ha tratto lustro. E questo è il risultato».

Come si sente?

«Ho la coscienza pulita. Nel modo più assoluto. Per la nostra scuderia sono il responsabile della sicurezza dal 1987, conosco bene le regole e il buon esito delle gare è la mia priorità. Abbiamo sempre fatto di tutto per garantire i più alti standard di sicurezza nelle nostre competizioni. Nel rally del 2009 è stato lo stesso».

Sì, ma in quell’occasione un’auto è uscita di strada e ha travolto otto persone, alcune delle quali hanno riportato ferite serie.

«Quelle persone erano in una zona dove c’era un cartello ben visibile che la classificava come pericolosa. In quel tratto erano stati rinforzati tutti i controlli. Non tutto però è prevedibile, nemmeno se si rispettano le regole e le norme di sicurezza. Chi ha scelto di mettersi in quella curva sapeva che non era andato ad assistere ad una partita di golf e per questo credo che almeno una parte della responsabilità sia anche degli spettatori».

Cosa si può fare per migliorare la sicurezza, anche in vista del prossimo rally?

«Si può sempre fare sempre di più anche quando si fa già il massimo. Basti pensare che nell’incidente del 2009 in quella zona c’erano dodici persone addette alla sicurezza, tra ufficiali di gara, carabinieri in congedo e capo prova. D’ora in poi nei controlli che pre-gara con la prefettura chiederò anche quali possano essere gli eventuali rischi penali per gli organizzatori, per fare in modo che nessuno in futuro debba passare quello che sto passando io».

Intanto lei resta alla guida del team. Subiranno variazioni le attività della scuderia? E cosa succederà al rally Città di Bassano 2016?

«Con le nostre competizioni abbiamo segnato oltre mezzo secolo di successi sportivi, facendo conoscere Bassano non solo in Italia ma nel mondo. Mentre i nostri avvocati porteranno avanti la causa giudiziaria, noi andremo avanti con l’organizzazione del rally. Lo merita la nostra città e lo meritano le migliaia di appassionati che ci sostengono».

Francesca Cavedagna

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