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«Il nuovo teatro
alla Da Ponte?
Soluzione ideale»

«Con tre milioni aggiungeremmo altri 318 posti
arrivando a 910. Va bene così, a due passi dal centro
accessibile ai mezzi e con parcheggi interrati»
Paolo Guidolin, impresario teatrale e organizzatore di spettacoliLa sala del teatro Da Ponte del Centro giovanile. FOTO GIANCARLO CECCON
Paolo Guidolin, impresario teatrale e organizzatore di spettacoliLa sala del teatro Da Ponte del Centro giovanile. FOTO GIANCARLO CECCON
Paolo Guidolin, impresario teatrale e organizzatore di spettacoliLa sala del teatro Da Ponte del Centro giovanile. FOTO GIANCARLO CECCON
Paolo Guidolin, impresario teatrale e organizzatore di spettacoliLa sala del teatro Da Ponte del Centro giovanile. FOTO GIANCARLO CECCON

Lorenzo Parolin

L’impresario tende la mano all’Amministrazione e spezza una lancia a favore dell’acquisto della sala Da Ponte. Paolo Guidolin, 47 anni, attivo fin da adolescente nell’organizzazione di concerti e spettacoli, ci mette la faccia e sollecita l’acquisto del cinema-teatro del Centro giovanile.

«L’assenza di un teatro da mille posti in città - commenta Guidolin - è una situazione da risolvere una volta per tutte. L’idea dell’Amministrazione, di acquistare la Da Ponte e sistemarla in modo che diventi la nuova sala di Bassano, mi sembra molto buona e realizzabile a costi relativamente contenuti. Da una stima informale che abbiamo chiesto a dei tecnici, con tre milioni di euro e un anno di lavoro si potrebbe aggiungere una galleria alla platea, incrementando la capienza di 300 posti».

Tutto questo, a patto che non si tocchi il progetto del polo museale S. Chiara sul quale negli ultimi giorni si è scatenata la polemica.

«L’Astra - precisa Guidolin - con i 18-20 milioni preventivati per i restauri mi sembra troppo oneroso per chiunque, e il S. Chiara una proposta di risulta, non risolutiva. Sull’ex caserma Cimberle-Ferrari c’è già il progetto di un polo museale. Non è incompatibile con l’acquisto della sala Da Ponte, per cui non modifichiamolo, e nel frattempo andiamo alla ricerca di finanziamenti ad hoc per il teatro. I restauri del Ponte degli Alpini stanno dimostrando che i bassanesi sono sensibili alle grandi questioni che riguardano la città, credo che risponderebbero anche a questa».

Quanto alla sala Da Ponte, gli attuali posti a sedere sono 592, l’ampliamento ne porterebbe altri 318 per un totale di 910.

Sarebbero le dimensioni ideali per una città come Bassano.

«In città - prosegue Guidolin - si sente la mancanza di un teatro da mille posti, tanto più che le stagioni teatrali si susseguono tra estate e inverno senza soluzione di continuità. C’era l’Astra, ma da quando sei anni fa ha chiuso definitivamente i battenti, Bassano ha perso un servizio fondamentale. E pensare che i 200 mila abitanti del comprensorio sono un bacino d’utenza interessante per qualunque management. Vicenza ha il Comunale, Padova il Geox mentre la Pedemontana, da Cittadella ad Asolo e a Breganze, per non dire della Valsugana, è scoperta. So che ci sono agenzie che sarebbero addirittura disposte a entrare nel finanziamento di un nuovo teatro qui a Bassano - rimarca l’impresario bassanese- e che in passato c’erano anche stati dei contatti informali con la parrocchia».

Nuovo teatro che, al Centro giovanile, si ritroverebbe con una serie di servizi accessori già pronti.

«La posizione della Da Ponte - sottolinea concludento Paolo Guidolin - è ottimale, a due passi dal centro storico. I parcheggi, esterni e interrati, già ci sono e c’è anche spazio per far arrivare i camion con le scenografie. In più, l’edificio è abbastanza recente e non vincolato alla Soprintendenza. Di conseguenza, non c’è neppure il rischio che i lavori di ammodernamento vengano fermati a sorpresa. Al posto del sindaco, non avrei dubbi e impiegherei tutte le risorse per arrivare al rifacimento della sala Da Ponte».

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