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Il figlio è violento
Arriva la polizia
e scopre la droga

Gli investigatori con la droga e il materiale sequestrato al ragazzoLo stupefacente trovato in casa
Gli investigatori con la droga e il materiale sequestrato al ragazzoLo stupefacente trovato in casa
Gli investigatori con la droga e il materiale sequestrato al ragazzoLo stupefacente trovato in casa
Gli investigatori con la droga e il materiale sequestrato al ragazzoLo stupefacente trovato in casa

«Mio figlio sta dando in escandescenze. Venite subito, non riesco a controllarlo, ho bisogno di aiuto». L’allarme arrivato al commissariato di Bassano per la furiosa lite tra madre e figlio, è partito così. Quando la mamma ha telefonato ai poliziotti dalla sua abitazione, erano circa le 22 di qualche sera fa. La litigata, una delle tante che ormai caratterizzavano il rapporto tra i due, andava avanti già da un po’. La donna, separata dal marito con il quale ha l’affidamento congiunto del figlio di 17 anni, non sapeva più come gestire la situazione. Da tempo aveva il sospetto che il giovane si drogasse. Le era già successo di trovare nella stanza del figlio oggetti riconducibili alla droga e temeva che quell’aggressività sempre più fuori controllo e quella ribellione costante dipendessero anche dall’uso di stupefacenti.

Lo studente quella sera doveva raggiungere la casa del padre. Ma prima di uscire ha iniziato lo scontro verbale con la madre. I toni si sono fatti caldi da subito, poi il giovane è passato alle mani, aggredendo la donna, che ha chiesto aiuto al 113. Gli agenti guidati dal vice questore David De Leo sono arrivati subito. Tenevano d’occhio il giovane già da tempo. Lo hanno calmato, poi gli hanno chiesto se avesse droga addosso. Lui ha preso un grammo e mezzo di cannabis dalla tasca del giubbotto e l’ha consegnata. Ma i poliziotti hanno deciso di perquisire il suo zaino. Dentro c’erano due vasetti contenenti 15 grammi di marijuana, un attrezzo per tritare le foglie, diversi sacchetti per confezionare le dosi, poi filtri e cartine.

Il giovane è stato denunciato alla Procura dei minori di Venezia per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. La madre ha scelto di non denunciarlo per l’aggressione. Voleva solo che le autorità ufficiali la aiutassero a compensare quell’autorità genitoriale che il figlio ormai non riconosce, voleva aiutarlo a capire quanto sta sbagliando.

Non è la prima volta, nel Bassanese, che i genitori denunciano i figli per questo tipo di reati. Sulla questione interviene anche il noto psicologo e psicoterapeuta Lino Cavedon. «Il genitore in questo casi spesso perde autorevolezza, e si affida alle forze dell’ordine per tamponare il problema - spiega - Poi però è fondamentale recuperare la situazione con i sentimenti e col dialogo. I giovani non si drogano perché i genitori si separano, è sbagliato demonizzare la fine di un rapporto genitoriale. Mamma e papà però devono garantire presenza e dialogo. Se il figlio non lo consente, rifiutandosi di ammettere gli errori, è giusto attivare misure di contenimento, come la revisione del tempo libero e la limitazione dell’uso del cellulare. Se si sospetta l’uso di droghe consiglio di rivolgersi al Sert».

Francesca Cavedagna

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