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I negozianti al Comune: «Fuori i centomila euro per migliorare il centro»

L’area ex Morassutti ed Eurobrico in  via Capitelvecchio dove sarà realizzato il nuovo Parco commercialeDue commercianti con cartelli di protesta in Consiglio comunale
L’area ex Morassutti ed Eurobrico in via Capitelvecchio dove sarà realizzato il nuovo Parco commercialeDue commercianti con cartelli di protesta in Consiglio comunale
L’area ex Morassutti ed Eurobrico in  via Capitelvecchio dove sarà realizzato il nuovo Parco commercialeDue commercianti con cartelli di protesta in Consiglio comunale
L’area ex Morassutti ed Eurobrico in via Capitelvecchio dove sarà realizzato il nuovo Parco commercialeDue commercianti con cartelli di protesta in Consiglio comunale

Non hanno alcuna intenzione di seppellire l’ascia di guerra, i commercianti di Bassano. Il giorno dopo l’approvazione del nuovo parco commerciale in via Capitelvecchio, l’atmosfera che si respira è un misto di amarezza e voglia di rivalsa. Portavoce del primo sentimento è il presidente del mandamento bassanese della Confcommercio Paolo Lunardi, mentre a rilanciare con la seconda è il presidente di Bassano Alberto Borriero. Quest’ultimo lancia un nuovo obiettivo e reclama a gran voce quello che al centro storico spetta di diritto: i centomila euro frutto di un passato accordo per la costruzione dell’Emisfero di via De Gasperi e previsti al tempo come “indennizzo” proprio per le attività del centro. In sostanza, all’epoca i centomila euro erano stati versati dai privati al Comune, soltanto che, come ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Linda Munari, «non avevano vincolo di destinazione» e quindi sono stati utilizzati anche per attività non strettamente connesse al commercio del centro. Lo stesso assessore ha chiarito che il Comune è comunque “in debito” con il centro. «Ci attendiamo che questi soldi compaiano entro la fine dell’anno - sottolinea ora Borriero - e vengano finalmente utilizzati per interventi di riqualificazione del centro. Non li chiediamo per noi, ma per la nostra città. Con quel contributo si potrebbero organizzare mostre interessanti o mettere in pratica politiche per il miglioramento delle piazze. È il minimo». Il consiglio dell’altra sera ha lasciato di stucco Borriero. «Ho visto la sinistra difendere compatta i centri commerciali e la destra invece contrastarli - prosegue -. Uno scenario diverso rispetto a quello a cui eravamo abituati. Credo comunque che su questa vicenda si sia compiuto l’errore di non ascoltare il parere della cittadinanza. Un referendum sarebbe stato lo strumento più adatto per raccogliere il pensiero dei cittadini». Non usa mezzi termini, invece, il presidente mandamentale Lunardi. «È stata una serataccia - attacca -. Ho troppo rispetto per il periodo della campagna elettorale per commentare l’operato di questi politici. Mi hanno profondamente deluso». Solidarietà alla Confcommercio e ai rappresentanti del centro arriva dal presidente degli artigiani Sandro Venzo. «Nessuno è contro i centri commerciali - afferma - ma l’Amministrazione prima di dare il via libera a queste strutture dovrebbe organizzare delle serie politiche per la tutela del centro storico». Schierate con i commercianti anche le minoranze, che giovedì sera hanno attaccato pesantemente l’Amministrazione per la sua scelta. «I legittimi interessi dei privati - ha sottolineato Tamara Bizzotto della Lega Nord - dovevano essere controbilanciati dal rilevante interesse pubblico. Questo non è avvenuto». Il riferimento, in particolare, va al mancato ottenimento di una rotatoria all’incrocio di via dei Lotti, decisiva per la viabilità. Tra i più critici anche Roberto Marin di Impegno per Bassano. «Il processo istruttorio è stato un “copia e incolla” di quanto presentato dal privato - ha tuonato - e il rilevante interesse pubblico è stato giustificato con la riduzione dei metri cubi e la riqualificazione di un’area degradata. Ma un parco commerciale è effettivamente di rilevante interesse pubblico?». •

Enrico Saretta

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