BASSANO. La ragazza picchiata nei giorni scorsi dal padre perché aveva osato ribellarsi ai dettami islamici, subito soccorsa ed assista da scuola, servizi sociali, Ulss e Amministrazione dell’Unione montana, ieri è tornata a scuola. Sta meglio, i lividi dati dalle percosse stanno già guarendo. Anche il padre è stato ascoltato. Adesso le indagini delle forze dell’ordine si trovano di fronte o due verità, due versioni che mettono sul piatto diverse tinte e intenti di uno scontro generazionale e culturale dagli esiti inequivocabilmente drammatici. Da una parte c’è quella di una ragazza picchiata dal padre perché non voleva più portare il copricapo dettato dalla religione islamica; dall’altra quella di un padre che ammette di aver picchiato la figlia, ma solo perché, soprattutto da quando la madre è assente, gli atteggiamenti della giovane rispetto alle regole di casa e all’autorità genitoriale erano diventati ingestibili. Questo almeno è quanto avrebbe dichiarato ai carabinieri, quando l’hanno contattato per chiedergli spiegazioni sulla vicenda. Anche se il padre di origini africane, convertito all’Islam, si è dimostrato disponibile ad accettare le prossime fasi della vicenda, questo non alleggerisce le responsabilità della violenza usata sulla figlia. La giovane, per adesso resterà ospite nella casa famiglia in cui è stata trasferita dallo scorso venerdì sera. Nei prossimi giorni, a seconda degli approfondimenti che emergeranno dalle indagini in corso, si decideranno i prossimi passaggi.