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Bassano

Gino il capriolo
e il veterinario
La grande amicizia

Il capriolo Gino con il "suo" veterinario
Il capriolo Gino con il "suo" veterinario
Gino il capriolo

BASSANO. Il capriolo Gino e il “suo” veterinario Paolo Festa si sono conosciuti circa un anno e mezzo fa, quando l’animale di pochi mesi è stato trovato ormai in fin di vita nei boschi sopra Bassano da un gruppo di ragazzini impegnati in una passeggiata. Il piccolo di ungulato era stato sbranato da dei cani selvatici, aveva poche possibilità di sopravvivere. Le guardie provinciali decisero di tentare il tutto per tutto e lo affidarono alle cure di Festa. All’inizio sembrava non ci fossero speranze, invece l’animale si è ripreso in breve tempo, affezionandosi tantissimo al suo salvatore. L’amore, da subito, è stato reciproco. All’inizio il veterinario voleva solo salvargli la vita, poi aveva deciso che lo avrebbe portato in una riserva. Il contatto con l'uomo non l'avrebbe più fatto accettare dai suoi simili. Invece ha cambiato idea, convinto anche dalla completa simbiosi che si era creata nei momenti delle prime cure: «Abbiamo davvero un gran feeling», ha commentato felice, Festa. Per non fare mancare nulla a Gino, che ormai è un capriolo adulto, il medico ne ha chiesto l’affidamento agli organi competenti, gli ha trovato uno spazio idoneo vicino ai boschi dove può sgambettare tranquillo, dove ha fatto costruire un’area protetta e una mangiatoia. Ogni giorno Festa va a trovarlo. Per pranzo gli porta zucca, insalata fresca e uvetta passa, qualche volta ci scappa anche qualche fetta biscottata. Gino si comporta come un cagnolino, ormai è abituato a vivere in cattività. Non appena sente arrivare la jeep del veterinario scende dal parco e si fionda vicino al cancello per dare il benvenuto al suo “papà”, poi gioca a fare le  incornate, e gli saltella attorno tutto felice per ricevere le meritate coccole. Ovviamente, il dottor Festa lo accontenta sempre. 

Francesca Cavedagna

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