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Fumogeni e disordini
Indagini su cento ultras
Due minori denunciati

Il tifo ospite durante Bassano - CittadellaI tifosi del Cittadella sulle tribune dello stadio Mercante. FOTO CECCON
Il tifo ospite durante Bassano - CittadellaI tifosi del Cittadella sulle tribune dello stadio Mercante. FOTO CECCON
Il tifo ospite durante Bassano - CittadellaI tifosi del Cittadella sulle tribune dello stadio Mercante. FOTO CECCON
Il tifo ospite durante Bassano - CittadellaI tifosi del Cittadella sulle tribune dello stadio Mercante. FOTO CECCON

Clima incandescente allo stadio Mercante dopo il derby Bassano-Cittadella.

La polizia ha faticato a contenere l’agitazione dei tifosi tra lanci di fumogeni e aggressioni verbali agli agenti. Dei circa 2400 spettatori presenti, sei sono stati denunciati per il possesso di razzi fumogeni e riceveranno il Daspo, ossia il divieto di accesso a tutte le manifestazioni sportive. E inoltre si sta identificando un centinaio di ultras del Cittadella che ha innescato forti tensioni alla conclusione del derby al fine di eludere il lavoro degli agenti di polizia.

Il derby giocato domenica sul campo del Mercante è stato il primo dopo quasi 23 anni.

Al seguito del Cittadella c’erano 500 supporter, di cui quasi 250 ultrà, giunti allo stadio soprattutto in treno. Secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine molti di loro hanno raggiunto le tribune già su di giri, anche per i brindisi nelle osterie del centro.

La partita iniziata in un clima di festa ha cominciato ben presto a scaldarsi a causa dei tifosi ospiti. Anche se i cori di incitazione sono stati sporadici, a circa metà del primo tempo dalla tribuna nord è stato acceso un fumogeno, che negli stadi sono espressamente vietati.

A quel fumogeno ne sono seguiti altri due, accesi sempre dagli aficionados del Cittadella. Alla fine è spuntato del fumo anche dalla tribuna sud, quella dei tifosi giallorossi, ed è stato il quarto nei primi 45 minuti di gioco.

Tutti i tifosi sono stati individuati dalle forze dell’ordine che monitoravano gli spalti.

Le denunce per il possesso di razzi sono quindi scattate per i tifosi padovani, anche se due minorenni sono di Tezze sul Brenta: R.G., 16 anni e A.S., di 17 anni. Un terzo di 38 anni è di Cittadella.

Tutti, al provvedimento notificato dalle forze dell’ordine, hanno risposto con ingiurie, a dimostrazione del loro stato. È stato denunciato anche R.R., tifoso bassanese di 22 anni, che il fumogeno lo ha acceso per non esser da meno della tifoseria rivale, il quale ha accettato il provvedimento senza fiatare.

Altri due fumogeni sono stati accesi a pochi minuti dal fischio finale. Ancora una volta il fumo si alzato dalla tribuna nord, quella della tifoseria rosso granata, che ha tentato di impedire l’identificazione dei responsabili da parte delle forze dell’ordine, creando non poche tensioni, sfociate in oltraggi, minacce e ingiurie contro gli agenti, fortunatamente però senza scontri o violenze.

I denunciati alla procura in questo caso sono stati S.G., 33 anni, e M.A., 33 anni, entrambi di Cittadella.

Secondo il codice penale il reato di possesso di razzi e fumogeni prevede una pena edittale della reclusione da 6 mesi a tre anni.

Inoltre, a tutti i tifosi denunciati verrà imposto il Daspo, ossia il provvedimento amministrativo di divieto di accesso a tutte le manifestazioni sportive, che in base alle disposizioni della questura potrà andare da 1 a 5 anni.

Per gli agenti del commissariato di Bassano però le indagini continuano. In collaborazione con la Digos di Padova, che sta analizzando tutte le immagini dei circuiti interni insieme a quelle registrate dagli agenti, si punta a identificare i circa 100 tifosi granata che alla fine del secondo tempo hanno tentato di impedire l’identificazione dei “colleghi” che hanno acceso i razzi.

Una volta identificati, i loro nomi verranno segnalati alla questura e in base al ruolo avuto nei momenti di tensione del post partita, anche per loro potrebbe scattare il Daspo.

Francesca Cavedagna

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