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Finti tecnici gas in azione anche a Rosà e Romano

Il vicequestore David De Leo
Il vicequestore David De Leo
Il vicequestore David De Leo
Il vicequestore David De Leo

Non solo Bassano, la banda della truffa agli anziani, composta da malviventi che si fingevano operatori del servizio di acqua e gas, ha colpito anche a Rosà e Romano. Identica la tecnica, con la finta rottura di una tubazione, la possibile contaminazione dell’abitazione e la necessità di mettere soldi e oggetti di valore nel frigorifero, dal quale poi sparivano, insieme ai criminali. Il vicequestore David De Leo lancia un monito: «Non fate entrare nessuno in casa. Temporeggiate, e contattate sempre il 113 o le forze dell’ordine per chiedere un intervento di verifica. Arriveremo immediatamente. La tempestività è fondamentale». Oltre a quelli nel Bassanese, altri casi di truffe, forse della stessa banda, sono avvenuti a Schio e Montecchio. Individuano la casa da colpire, le vittime sono sempre anziani. Arrivano bardati con giubbotti catarifrangenti, borsello degli attrezzi, e si presentano come tecnici delle tubature. «C’è una perdita di gas nei condotti dell’acqua, dobbiamo mettere in sicurezza l’abitazione, per evitare che gli ori diventino neri, e che la filigrana delle banconote diventi incandescente, facendo incendiare i soldi, bisogna mettere tutto in frigorifero». La banda è composta da italiani, che conoscono bene il dialetto veneto, ma potrebbero arrivare dalla Campania. Sono tutti professionisti della truffa. Gente scaltra, preparata, molto educata. Il colpo avviene sempre in meno di mezz’ora. Le vittime si accorgono di essere state derubate solo quando i finti addetti se la sono filata. Il bottino accumulato solo nel Bassanese potrebbe sfiorare i 100 mila euro. Il primo problema sta proprio nella disponibilità che gli anziani offrono a questi finti operatorii. «Le persone devono chiamare sempre le forze dell’ordine, prima di fare entrare uno sconosciuto in casa - ribadisce De Leo - Fateli sempre aspettare fuori, con la porta chiusa, fino al nostro arrivo. Se le persone che suonano al campanello sono davvero tecnici del gas, o altro tipo di operatore, attenderanno il nostro arrivo, si faranno riconoscere, e continueranno a fare il loro lavoro. Altrimenti, appena capiranno che la vittima sta temporeggiando e chiedendo verifiche, se la daranno a gambe. La prevenzione in questo genere di reati deve arrivare dai cittadini, il potenziamento dei controlli purtroppo non può bastare». Le indagini continuano. •

Francesca Cavedagna

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