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Fanno saltare i bancomat
alle Poste e a una filiale

Lo sportello Postamat delle Poste di Breganze. STUDIOSTELLAIl bancomat della Banca S. Giorgio Quinto e Valle Agno distrutto e la vetrata infranta. STRAPAZZON La banca di Molvena
Lo sportello Postamat delle Poste di Breganze. STUDIOSTELLAIl bancomat della Banca S. Giorgio Quinto e Valle Agno distrutto e la vetrata infranta. STRAPAZZON La banca di Molvena
Lo sportello Postamat delle Poste di Breganze. STUDIOSTELLAIl bancomat della Banca S. Giorgio Quinto e Valle Agno distrutto e la vetrata infranta. STRAPAZZON La banca di Molvena
Lo sportello Postamat delle Poste di Breganze. STUDIOSTELLAIl bancomat della Banca S. Giorgio Quinto e Valle Agno distrutto e la vetrata infranta. STRAPAZZON La banca di Molvena

Una gang di maldestri, a giudicare dal risultato. Due tentativi di far saltare gli sportelli automatici di Poste e Credito cooperativo a Breganze e a Molvena andati a vuoto. Bottino zero, soltanto danni. Il primo tentativo andato a vuoto è stato quello al Postamat di piazzetta degli Alpini a Breganze. Nonostante la violenta deflagrazione, i malviventi non sono riusciti a mettere le mani sulle banconote, provocando però ingenti danni sia ai locali che al controsoffitto interno ed esterno. La ricostruzione effettuata dal nucleo operativo della Compagnia dei carabinieri di Thiene, supportato dai colleghi del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Vicenza, indicano che il tentato furto si sarebbe verificato poco dopo le 4. «Abbiamo sentito un botto fortissimo nel cuore della notte - confermano i residenti della zona del centro del paese- Sbirciando dalla finestra abbiamo notato un uomo che armeggiava davanti allo sportello automatico. Dopo due minuti è fuggito e pochi attimi dopo sono arrivati i carabinieri». Gli ignoti, infatti, sono riusciti a fuggire a bordo di un’auto. Fortunatamente non sono stati rilevati danni strutturali. Per operare senza farsi riprendere dalle telecamere, i malviventi avrebbero coperto i dispositivi del sistema di videosorveglianza.

A fine 2012 l’ufficio postale breganzese era già stato colpito da un assalto con i ladri che, armati di flessibile e fiamma ossidrica, nella notte hanno aperto e ripulito due casseforti, rubando quasi 40 mila euro. Alle 5,15, tre malviventi, forse gli stessi, hanno fatto saltare il bancomat della Banca San Giorgio Quinto e Valle Agno di Molvena, in via Ponticello con l’acetilene e poi hanno provato a sfondare a mazzate il vetro per entrare nella banca. Inutilmente. L’esplosione, che ha svegliato il vicinato, ha provocato la rottura dell’erogatore del bancomat ma non della cassaforte vanificando il tentativo dei ladri.

A questo punto i malviventi, per non rimanere a mani vuote, hanno provato a sfondare la vetrata che dà sulla banca a lato dello sportello nel tentativo di entrare nella filiale. Anche questo tentativo, però, è stato vano perché il vetro antisfondamento ha resistito alle mazzate e a quel punto, con l’allarme che ormai era stato dato da qualche minuto, i ladri sono scappati a piedi nei campi sottostanti. Probabilmente avevano un complice ad attenderli nel parcheggio di fronte all’ecocentro.

Le videosorveglianza ha ripreso tre persone e tutto il tentativo di assalto, durato circa 3 minuti. Il proprietario dello stabile della banca in un primo momento ha pensato fosse crollato l’edificio.

«Appena ho sentito l’esplosione - racconta Roberto Lanaro - sono corso alla finestra e ho visto che erano in tre ma nel giro di pochi minuti sono scappati nei campi».

La filiale di Molvena era un obiettivo individuato dai ladri già da qualche giorno. Lunedì, infatti, era scattato l’allarme nel momento in cui la banda si stava accingendo a far esplodere il bancomat costringendo i malviventi a fuggire prima ancora di provare il colpo. Questa volta, invece, i ladri sono riusciti a far saltare lo sportello ma il risultato non è stato diverso.

All’alba di sabato 14, a San Giuseppe di Cassola, una gang aveva fatto saltare lo sportello bancomat del Credito Trevigiano con l’esplosivo. Colpo andato a segno con un bottino di diverse migliaia di euro.

Marco Billo Luca Strapazzon

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