Etra, sì alle aggregazioni «Ma non perderemo la vicinanza al territorio»

La “benedizione” di Luca Zaia scende su Etra e sulle sue future aggregazioni. Ieri mattina il presidente della regione Veneto è stato il protagonista degli “Stati generali” della società, indetti dai vertici della multiutility per fare il punto dei suoi primi dieci anni di vita. L’appuntamento è stato però anche l’occasione per Zaia per spaziare, davanti a una platea di amministratori vicentini e padovani, sui grandi temi che riguardano il Veneto e il Bassanese, dalla sanità alla superstrada Pedemontana, dalle banche all’economia (ne parliamo in altra parte del Giornale). Tema centrale, ovviamente, l’autonomia, su cui pure Etra può ora contare di specchiarsi. Quella dell’azienda, infatti, è una vera e propria battaglia quotidiana contro i colossi nazionali dell’ambiente, in primis la società bolognese Hera, che sta cercando in tutti i modi di penetrare anche nel territorio veneto per assorbire le società più piccole. «E un po’ ci sta già riuscendo - ha affermato Andrea Levorato, presidente del Consiglio di gestione di Etra -. Dobbiamo però vivere queste pressioni esterne come una sorta di opportunità, perché ci danno l’occasione per discutere degli scenari aggregativi di Etra con altre società venete, simili a noi per dimensioni e competenze. Dobbiamo quindi agire per diventare più solidi, senza perdere il nostro vero valore aggiunto, la vicinanza al territorio». L’obiettivo del Consiglio di gestione, supportato dal Consiglio di sorveglianza guidato da Cristiano Montagner, è di realizzare aggregazioni funzionali, in primis guardando alla società Ava di Schio, restando fermi su un punto fondamentale: mantenere il controllo pubblico. Aspetto quest’ultimo condiviso dal sindaco di Bassano Riccardo Poletto. «Come per l’idrico, la gestione pubblica è fondamentale anche nel servizio ambiente - ha affermato - per non incorrere nei rischi del mercato. Le aggregazioni sono fondamentali per mantenere il controllo della nostra multiutility» Dal canto suo, Zaia ha assicurato tutto l’appoggio di cui Etra possa avere bisogno, e dunque anche la possibilità di ricorrere alla finanziaria regionale Veneto Sviluppo, che nell’ultimo periodo ha cominciato sempre più ad assumere un ruolo di propulsione delle eccellenze aziendale. «Noi ci siamo - ha detto Zaia -. Possiamo metterci a disposizione con la Finanziaria regionale. Resta il fatto però che la Regione non è socia di Etra, per cui larga parte del lavoro devono svolgerlo i sindaci». Se Zaia è d’accordo con le aggregazioni, lo stesso si può dire dei cittadini. Etra ha presentato infatti un sondaggio dal quale emerge che la popolazione vede con favore una fusione, a patto che i partner siano società dello stesso territorio regionale. Positivo anche il giudizio sulla multiutility, con circa il 90 per cento degli intervistati (il campione era di 900 persone) che si è dichiarato soddisfatto dei servizi offerti. L’obiettivo è ora spingere su questa strada, aumentando sempre di più la qualità delle prestazioni. Prossimo obiettivo, raggiungere il 76 per cento di raccolta differenziata entro il 2020, mentre, per quanto riguarda il settore idrico, Etra vuole condurre una vera e propria battaglia contro le perdite negli acquedotti, in modo da riuscire ad affrontare più incisivamente le eventuali crisi idriche come quella dell’estate scorsa. •