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Eccidio del Grappa, polemiche sull’oratore

Il prof. Marco Giampieretti
Il prof. Marco Giampieretti
Il prof. Marco Giampieretti
Il prof. Marco Giampieretti

È stata la Costituzione la protagonista assoluta delle commemorazioni per l’Eccidio del Grappa. Sulla scelta del relatore, però, non sono mancate le polemiche, considerato che si è trattato di uno dei big del comitato per il No alla riforma. Per il 72º anniversario dell’Eccidio del 26 settembre 1944, le associazioni organizzatrici, Anpi, Avl e XXVI settembre, avevano scelto un tema quanto mai attuale, visto il dibattito in corso sulla riforma costituzionale. L’orazione ufficiale, svoltasi come sempre al castello degli Ezzelini, è stata affidata a una delle figure più attive del fronte del No, il professore di diritto all’università di Padova Marco Giampieretti, cosa che ha creato qualche malumore all’interno della maggioranza, in buona parte targata Pd e quindi sostenitrice della riforma. Per non parlare della senatrice del Partito Democratico Rosanna Filippin, che nel discorso di Giampieretti ha percepito una palese indicazione di voto, rivolta a una platea composta in larga parte di giovani.

«È stata chiaramente una relazione “di parte” - commenta la senatrice - che ha rispecchiato il pensiero del suo autore, contrario alla riforma voluta dal Governo. Non dico sia stata una relazione di basso profilo, anzi, ma mi è dispiaciuto che un momento di condivisione di determinati valori sia stato utilizzato per lanciare un messaggio di parte».

Inferocito il Pd di Bassano.

«Siamo rammaricati dalla strumentalizzazione del confronto referendario da parte del professor Giampieretti durante la commemorazione - tuona il segretario cittadino, Luigi Tasca - Usare questo momento di condivisione per propagandare il “no” al referendum costituzionale è lesivo della memoria dei martiri di Bassano. Noi siamo per il “Sì”, ma non ci abbassiamo ad usare commemorazioni pubbliche per fini politici».

Il vicesindaco Roberto Campagnolo (Pd) non si sbottona, ma ammette un certo disagio.

«Oggi si dovevano ricordare i Martiri del Grappa - afferma - ma ho sentito parlare poco dei nostri Martiri e molto di altro».

Per il sindaco Riccardo Poletto, invece, la relazione è stata, tutto sommato, super partes.

«Soltanto in un passaggio forse il professore si è sbilanciato - sottolinea - e cioè quando ha affermato che la riforma doveva essere condivisa da una maggioranza più ampia possibile. Ma in realtà è stato solo il Movimento 5 Stelle a smarcarsi e in più ora la parola passa ai cittadini con il referendum».

Il relatore è stato scelto, come di consueto, dalle associazioni che a livello nazionale hanno già espresso la loro posizione, chiaramente contro la riforma.

«Giampieretti era già venuto a Bassano, dimostrandosi persona di grande equilibrio - spiega il presidente dell’associazione XXVI settembre, Vittorio Andolfato - Certo, quando era venuto a parlare in passato aveva espresso le sue perplessità sulla riforma, ma in quest’occasione ha proposto una lezione di grande valore sulla Costituzione, affermando che ogni riforma deve essere condivisa nel modo più ampio possibile. Non ha detto espressamente che bisogna votare no. Forse qualcuno è troppo permaloso».

L’oratore ha sottolineato che «i cittadini hanno il compito di vigilare e protestare quando qualche cambiamento no nè visto come positivo. La Costituzione può essere anche migliorata o peggiorata a seconda di come si interviene».

Malumori a parte, la cerimonia ha seguito il tradizionale programma. Prima l’assembramento in piazza Garibaldi, poi la sfilata fino a viale dei Martiri e la relazione finale al castello. Presenti amministratori da tutto il territorio, associazioni combattentistiche e d’arma, vertici delle forze dell’ordine e studenti delle scuole superiori.

Enrico Saretta

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