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Dossier terremoti Due faglie tagliano il comprensorio

Mattia Bertin,  esperto di clima e di emergenze sismiche
Mattia Bertin, esperto di clima e di emergenze sismiche
Mattia Bertin,  esperto di clima e di emergenze sismiche
Mattia Bertin, esperto di clima e di emergenze sismiche

Lorenzo Parolin Lo sciame di scosse registrato negli ultimi giorni tra Borso del Grappa e Schiavon riporta all’attenzione la sicurezza del territorio bassanese in chiave antiterremoti. Il capoluogo, sul tema, non è impreparato: esiste un’indagine specifica che è stata consegnata due anni fa al Comune. Si tratta di un dossier sulla “microzonazione sismica” del territorio comunale, con relativa radiografia capillare del sottosuolo. L’analisi era stata avviata nel 2012 come parte di una complessiva mappatura regionale ed era stata cofinanziata da Venezia con poco meno di 19 mila euro. È in evidenza sulla scrivania del vicesindaco e assessore alla Protezione civile Roberto Campagnolo ed entrerà a far parte del corposo incartamento che prelude alla creazione del centro di coordinamento per la Protezione civile all’ex caserma Fincato e all’inserimento dei dati sul rischio sismico nel Piano emergenze provinciale ora in fase di elaborazione. La relazione dei tecnici incaricati delle indagini e la mappa geologica allegata, dalla quale emergono le zone a rischio, sottolinea che Bassano e la Pedemontana, su una classificazione in quattro fasce di rischio, rientrano nella cosiddetta “zona 3”, a bassa incidenza sismica. Il risultato è in linea con quanto si può apprendere dal sito dell’Ordine dei geologi e permette alla città di dormire sonni relativamente tranquilli. I motivi per tenere alta la guardia e lavorare sul fronte della sicurezza, tuttavia, non mancano. In particolare, il Bassanese è attraversato da due faglie cosiddette secondarie che procedono parallelamente al corso del Brenta in direzione nord-sud. La prima “frattura”, a est del centro città, incrocia i Comuni di Romano d’Ezzelino e Cassola. La seconda corre in Destra Brenta e attraversa il territorio comunale tra i quartieri S. Eusebio, a nord, e Padre Zanuso, a sud, incrociando viale Pecori Giraldi. Appena sotto la chiesa della Ss. Trinità, la zona è densamente abitata e oltre a una delle vie principali in uscita verso Vicenza, vi hanno trovato sede fabbriche e servizi come il Commissariato di polizia. Da qui, l’attenzione dei geologi e l’invito che sarebbe contenuto nella relazione a procedere a un controllo della qualità antisismica degli stabili. Sarebbero invece al sicuro, in caso di terremoto, l’ospedale e gli edifici scolastici, rispetto ai quali l’Amministrazione ha avviato da un paio d’anni anche le procedure di adeguamento antisismiche. Addirittura “blindata” contro le scosse, soprattutto in chiave futura, è l’area dell’ex caserma Fincato: più di mezzo secolo fa, quando le microzonazioni erano agli albori, il ministero della difesa aveva scelto una zona riparata e nella costruzione delle palazzine si era fermato al piano terra. Una soluzione motivata all’epoca da ragioni di sicurezza che si rivela utile anche oggi per la futura destinazione civile della caserma dismessa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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