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Donazioni record
Rds, la solidarietà
fa buon sangue

Il tavolo dei relatori e delle autorità con il presidente Lamberto ZenLe divise rosse dei volontari del Reparto donatori di sangue hanno colorato ieri l’assemblea nella sala riunioni del San Bassiano FOTO CECCON
Il tavolo dei relatori e delle autorità con il presidente Lamberto ZenLe divise rosse dei volontari del Reparto donatori di sangue hanno colorato ieri l’assemblea nella sala riunioni del San Bassiano FOTO CECCON
Il tavolo dei relatori e delle autorità con il presidente Lamberto ZenLe divise rosse dei volontari del Reparto donatori di sangue hanno colorato ieri l’assemblea nella sala riunioni del San Bassiano FOTO CECCON
Il tavolo dei relatori e delle autorità con il presidente Lamberto ZenLe divise rosse dei volontari del Reparto donatori di sangue hanno colorato ieri l’assemblea nella sala riunioni del San Bassiano FOTO CECCON

Il volontariato fatica, in Italia, a trovare il ricambio generazionale, e sul fronte delle donazioni di sangue lo scorso anno in Veneto non è stato memorabile rispetto a periodi anche recenti, ma i donatori del reparto “Monte Grappa” non conoscono crisi, confermano i numeri importanti del 2016 e trovano pure il modo di donare 12mila euro ai colleghi di Amatrice per la costruzione di una sede nuova, in sostituzione di quella terremotata. «Questo perché – ha detto nei saluti l’assessore Cristina Busnelli, in rappresentanza dell’Amministrazione – una volta che lo si è scelto, l’abito del donatore si indossa ogni giorno, per tutta la vita».

«Nei primi nove mesi – ha ripreso il presidente Lamberto Zen ieri di fronte ai 134 delegati all’assemblea annuale al San Bassiano – abbiamo raggiunto quota 6.040 donazioni . Sono quattordici in più rispetto all’anno scorso, già passato agli archivi per i record ottenuti».

Uno stato di salute dell’associazione complessivamente buono, quello evidenziato dal presidente, confermato anche dagli oltre 9 mila soci iscritti (due terzi dei quali attivi nelle donazioni) in rappresentanza di 53 gruppi territoriali. «Se la nostra regione - ha aggiunto la direttrice del Servizio trasfusionale, Armanda Diamantini – continua a garantire un apporto costante di sangue e altre donazioni, conservando un surplus che va a coprire le necessità di altre aree d’Italia, il merito è di territori come il Bassanese e dintorni che continuano a fare scuola per impegno e costanza».

Da qui, però, anche la necessità di non perdere l’abbrivio conquistato in decenni di attività condotta in maniera capillare contrastando alcuni segnali che, per i prossimi anni potrebbero sollevare qualche timore. Tra tutti, lo scarto di genere che vede, tra gli associati, i maschi due volte più numerosi delle donne e un calo nelle nuove iscrizioni rispetto allo scorso anno. «Nel 2016 – ha spiegato Zen – abbiamo accolto oltre 640 nuove leve. Quest’anno, alla fine di settembre, i neodonatori hanno raggiunto quota 556». Si tratterebbe ancora di un’oscillazione fisiologica, sufficiente però, per i vertici del reparto, a invitare all’impegno sul fronte della promozione.

«Un obiettivo importante per tutti noi – ha rilevato il presidente – è la sensibilizzazione costante dei potenziali donatori, insieme al coinvolgimento dei soci “dormienti”, in modo che nessuno superi i due anni senza donare. Questo, se necessario, anche prendendo contatto con i singoli associati per far capire l’importanza della nostra missione». E dalle iniziative condotte insieme agli alpini dell’Ana, al concorso per gli scolari dedicato alla memoria di Marisa Viscidi Nardini, al concorso “Racconta le donazioni” per le superiori o, ancora, alle campagne di sensibilizzazione promosse in ambito nazionale, le occasioni non mancano. «L’importante – ha chiuso Zen – è che ogni socio si faccia sempre guidare dallo spirito di servizio e solidarietà».

Lorenzo Parolin

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