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Donazioni in crescita e “app” per prenotarsi ma servono nuove leve

I delegati presenti all’assemblea sezionale FOTOSERVIZIO CECCONLino Borsa, Lamberto Zen e Alberto Battocchio
I delegati presenti all’assemblea sezionale FOTOSERVIZIO CECCONLino Borsa, Lamberto Zen e Alberto Battocchio
I delegati presenti all’assemblea sezionale FOTOSERVIZIO CECCONLino Borsa, Lamberto Zen e Alberto Battocchio
I delegati presenti all’assemblea sezionale FOTOSERVIZIO CECCONLino Borsa, Lamberto Zen e Alberto Battocchio

Il 2018 è in ripresa per il Reparto donatori di sangue “Monte Grappa”, dopo che lo scorso anno adeguamento alla normativa europea e riorganizzazione degli sportelli avevano fatto segnare il passo alle cifre. «Nel 2017 – ha commentato il presidente Lamberto Zen all’assemblea dei delegati, ieri al S. Bassiano – il nostro reparto ha toccato le 8.142 donazioni di sangue e plasma. Sono state 19 in meno del 2016 ma è un risultato di rilievo, considerando il minor numero di aperture del centro trasfusionale». E una volta entrate a regime le novità, anche i numeri hanno ricominciato a crescere: in particolare tra gennaio e marzo di quest’anno, le donazioni sono state 84 in più rispetto al 2017. «Una crescita del 4% – ha ripreso Zen – che ci fa ben sperare». «Gli standard europei – ha aggiunto il responsabile del centro trasfusionale, dottor Corrado Sardella – ci hanno vincolato a un rigore maggiore. Superato l’adeguamento, guardiamo con fiducia al futuro». Un futuro che prevede, nei prossimi mesi, l’attivazione di una nuova “app” per facilitare le prenotazioni; la revisione dello statuto associativo; un impegno rinnovato sul fronte della promozione e un viaggio ad Amatrice per l’inaugurazione della sede Avis, alla quale il reparto ha contribuito con 12 mila euro. Sul ricambio generazionale, a fronte di oltre 9 mila soci (poco meno di 6 mila 400 i donatori ancora in servizio), il 2017 ha segnato una flessione verso il basso delle nuove leve. «Gli aspiranti donatori – ha ripreso Zen – nell’anno appena trascorso sono stati 774. Sono stati 150 in meno del 2016, anche a causa della riduzione delle aperture domenicali del centro trasfusionale. Come accaduto per le donazioni, contiamo che il 2018 porti una ripresa». Anche perché quasi due terzi dei nuovi iscritti entro un anno dall’iscrizione ha il “battesimo” con le donazioni. Un segnale che, in un momento in cui in Italia cresce la domanda per questa forma di volontariato, Bassano resta un riferimento. Resta ancora una sproporzione evidente tra maschi (il 72%) e femmine, ma il reparto conta di ridurre il divario. «Non dimentichiamoci – ha aggiunto Zen – che Bassano promuove il progetto che l’ha resa “Città del dono”. Essere parte di questo progetto significa poter entrare nelle scuole, promuovere il valore morale e civile dell’atto della donazione. Ancora, sul fronte della parità di genere, saranno riproposti per l’anno in corso i “Rosa-day” (nel 2017 in giugno e novembre) riservati alle donatrici». «Non ci occupiamo solo di prelievi di sangue o plasma – ha chiuso Zen - ma anche di tutti gli aspetti formativi e divulgativi sulla donazione. Per questo rinvolgo l’invito a richiamare i donatori “dormienti”, fermi da oltre due anni. Se necessario, possono anche essere raggiunti di persona per far capire l’importanza del loro dono». E dell’importanza del donare si sono occupati anche il referente del coordinamento delle associazioni sanitarie “Casa”, Lorenzo Signori, e l’assessore Angelo Vernillo. «In un momento in cui si è sempre più individualisti – hanno dichiarato – incrociare persone che volontariamente e gratuitamente si mettono a disposizione degli altri è il miglior augurio possibile per tutta la comunità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

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