BASSANO. Colpo di scena sul fronte della fiction "Di padre in figlia": irrompe il vicepresidente della Vicenza film commission, Roberto Astuni, con la proposta di conferire la cittadinanza bassanese al regista Riccardo Milani. «Nessuno come lui ha mostrato tanto e tanto bene la città - commenta entusiasta -. Mi muoverò già nelle prossime ore perché possa diventare nostro concittadino ad honorem».
Nel frattempo, in attesa di un finale promesso lieto che più non si può (martedì 2 maggio su Rai1 la quarta e ultima puntata), la città si divide. Tra dipendenze, abbandoni, amori che si infiammano e altri che si spengono, martedì e mercoledì “Di padre in figlia” non si è fatta mancare nulla. E di fronte a un intreccio a tinte forti, la critica è scatenata sui social, anche qui divisa tra chi ritiene che la comunità bassanese non abbia fatto una gran figura e chi punzecchia alcuni svarioni, e chi, invece, difende lo sceneggiato. Nel dibattito entrano anche i primi cittadini del territorio. L’ex sindaco di Breganze, Silvia Covolo, è critica senza se e senza ma, il collega di Bassano, Riccardo Poletto, apprezza lo sforzo di analisi sociale delle puntate viste finora.
Di certo gli ascolti tv stanno premiando la fiction targata Rai: la puntata di mercoledì 26 aprile ha ottenuto il 26,53% di share e 6,58 milioni di spettatori.