<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
BASSANO

Da mons. Crepaldi
un inno alla vita
e alla famiglia

L’Arcivescovo di Trieste mons. Gianpaolo Crepaldi è stato il primo relatore per il ciclo di conferenze autunnali promosse dalla Scuola di Cultura Cattolica di Bassano. I principi non negoziabili...
Monsignor Gianpaolo Crepaldi
Monsignor Gianpaolo Crepaldi
Monsignor Gianpaolo Crepaldi
Monsignor Gianpaolo Crepaldi

L’Arcivescovo di Trieste mons. Gianpaolo Crepaldi è stato il primo relatore per il ciclo di conferenze autunnali promosse dalla Scuola di Cultura Cattolica di Bassano. I principi non negoziabili erano l’argomento all’ordine del giorno. Sbaglia chi pensa, ha esordito mons. Crepaldi, che la dottrina dei principi non negoziabili sia qualcosa di intransigente. Al contrario, si tratta di “una dottrina dell’apertura, della speranza, dell’impegno”. Vita, famiglia, libertà di educazione sono i tre principi fondamentali che non possono essere oggetto di trattativa in politica, ha aggiunto. “Non significa che su di essi non si possa discutere, ma non li si può trattare come si fa sul prezzo quando si acquista una casa”. Ma esistono ancora oggi “dei principi di legge morale naturale inscritti nel nostro essere creato e nella natura delle cose e che la nostra coscienza può conoscere in modo certo?”, si è chiesto Crepaldi. Una cosa, ha dichiarato, è “di sicura evidenza: la politica non è assoluta ma ha bisogno di qualcosa di assoluto” perché essa, pur essendo autonoma dall’etica e dalla religione, “non è capace di autofondarsi senza etica e senza religione”. Una politica che si pensasse autosufficiente si trasformerebbe in totalitarismo. Ecco quindi che “i principi non negoziabili fanno uscire la politica da se stessa e le permettono così di essere vero servizio”.

La politica, ha aggiunto l’Arcivescovo, “è la ricerca del bene comune e non del minor male comune”: è fondamentale che vi sia un confronto autentico, perché “che tipo di confronto ci può essere tra chi è disposto a raggiungere il compromesso ad oltranza?”.

“I principi non negoziabili – ha proseguito – non sono negoziabili perché la dignità della persona non è negoziabile”. Questa affermazione è tanto più importante se si pensa che viviamo in un momento in cui “la dignità delle persone sta subendo colpi molto negativi. La tecnica è ammaliatrice e ci invita, come il canto delle sirene, a oltrepassare il limite”. La buona politica, però, “deve essere consapevole che c’è qualcosa di indisponibile all’uomo”. “Senza un posto per Dio nel mondo – ha affermato Crepaldi – non c’è politica veramente umana”. E ha concluso: “se non c’è un posto per Dio nel mondo della politica, è la politica che si fa Dio”. “Quando si elimina Dio non risulta un mondo neutro, ma un mondo senza Dio o contro Dio, il che può essere una nuova religione. In questo caso la laicità sarebbe perduta”. I principi non negoziabili hanno questa funzione: “essi affermano un ordine morale che non può essere un uomo ad essersi dato. Ed è in fondo per questo che vengono osteggiati”.

Suggerimenti