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Costosi e a rischio ricorsi
Vecchi autovelox addio
Via ai rilevatori digitali

L’impianto di via Ca’ Dolfin, uno degli autovelox installati in città
L’impianto di via Ca’ Dolfin, uno degli autovelox installati in città
L’impianto di via Ca’ Dolfin, uno degli autovelox installati in città
L’impianto di via Ca’ Dolfin, uno degli autovelox installati in città

Vent’anni di onorato servizio, e arriva il momento della pensione. A finire fuori uso è il sistema di autovelox in dotazione alla polizia locale, acquistato nel ’98 dall’Amministrazione Gambaretto e ora decisamente obsoleto. Sarà sostituito nelle prime settimane del 2018 da nuovi lettori digitali. Una condizione, quella del superamento tecnologico, che espone il Comune al rischio di ricorsi da parte degli automobilisti multati e che a colpi di spese per la manutenzione azzera gli introiti per le casse pubbliche .

«Dopo un ventennio i guasti sono all’ordine del giorno - commenta l’assessore alla sicurezza, Angelo Vernillo - Una volta sono le batterie che non tengono più la carica, un’altra i pezzi di ricambio che non si trovano, un’altra è l’incompatibilità con gli attuali standard di efficienza. Sono guasti purtroppo non prevedibili, la cui frequenza inevitabilmente è aumentata con gli anni».

Così, all’Amministrazione, ogni volta che il sistema va in tilt, non resta che mettersi a cercare le (pochissime) aziende abilitate alle riparazioni, impacchettare i macchinari e spedirli, spesso a diverse centinaia di chilometri da Bassano. A manutenzione ultimata, bisogna imballarli nuovamente e inviarli al ministero dei trasporti per la taratura, e sono altre migliaia di euro. Un iter che negli ultimi anni costa ben più della somma, 27 mila euro, che entra a bilancio del Comune grazie agli autovelox e che, oltretutto, lascia scoperti i controlli lungo le strade per diverse settimane ogni anno.

Il risultato è che ai sette principali punti di controllo attivati nel 2015, viale Asiago, via Motton, via Cereria, via Ca’ Dolfin, strada Cartigliana e Campesana (dove le postazioni sono due), ci sono solo le colonnine azzurre e i cartelli che avvertono i guidatori dei possibili rilevatori, ma lo “speed check” troppo spesso non funziona. Da qui la decisione presa dalla Giunta di pensionare il vecchio apparato e di investire sul nuovo sistema digitale. «Con 16 mila euro - riprende Vernillo - avremo strumenti finalmente in linea con i tempi, compatibili con la digitalizzazione delle procedure e decisamente più efficienti».

Efficienti e meno attaccabili a colpi di carte bollate da qualche automobilista esperto di questioni legali. In questo modo, però, qualcuno potrebbe accusare il Comune di voler far cassa a danno dei cittadini.

«Nessuna volontà vessatoria, ci mancherebbe, - replica Vernillo -, anche perché i dati parlano chiaro: a Bassano abbiamo un sistema autovelox, un telelaser, un lettore per le targhe e un lettore semaforico fisso, all’incrocio tra viale Venezia e viale Delle Fosse. Per una città di 40 mila abitanti, con un hinterland di oltre centomila e il movimento di Bassano, davvero non mi sembra molto. Oltretutto si tratta di sistemi che migliorano la sicurezza lungo le strade, servono a dissuadere dagli eccessi di velocità e, soprattutto nel caso dei lettori di targhe, funzionano anche da contrasto alla criminalità».

Lorenzo Parolin

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