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Corsa contro il tempo per salvare il Burger «Intanto siamo aperti»

L’area esterna del Burger King di via Ca’ DolfinL’interno del Burger King al centro della vertenza con il Comune. FOTO CECCON
L’area esterna del Burger King di via Ca’ DolfinL’interno del Burger King al centro della vertenza con il Comune. FOTO CECCON
L’area esterna del Burger King di via Ca’ DolfinL’interno del Burger King al centro della vertenza con il Comune. FOTO CECCON
L’area esterna del Burger King di via Ca’ DolfinL’interno del Burger King al centro della vertenza con il Comune. FOTO CECCON

[FIRMA]Pronto un ricorso al Consiglio di Stato per scongiurare la chiusura del Burger King. La proprietà e i gestori dell’attività di via Ca’ Dolfin passano al contrattacco contro il Comune di Bassano che ha intimato la chiusura entro 30 giorni, a seguito di un’ordinanza emessa dal Tar del Veneto. Nel frattempo, la società Gash di Torri di Quartesolo, che gestisce il Burger King, sottolinea che il locale è aperto e che lo sarà sicuramente per altri venti giorni. L’ordine di chiusura, infatti, è stato spedito dal Comune alla società venerdì 6 luglio. Ciò significa che fino ai primi giorni di agosto il locale potrà continuare l’attività.La palla passa dunque al Consiglio di Stato, che ha il potere di ribaltare l’ordinanza con la quale il Tar ha sancito lo stop al fast food. Il problema scaturisce da una questione burocratica fatta emergere dalla società Beyfin con un ricorso contro il Comune e la società proprietaria dello stabile del Burger, la Fantinato Pio e C. Beyfin ha lamentato che l’iter per l’autorizzazione dell’attività non sarebbe stato preceduto da un’adeguata istruttoria. Resta il fatto che Gash non si capacita di questa insistenza di Beyfin. «Non comprendiamo e non abbiamo avuto occasione di capire quali loro interessi la nostra attività di ristorazione possa ledere, anche perché la Beyfin eroga carburanti e noi panini», afferma Federico Arsego, titolare della Gash. L’imprenditore appare indulgente nei confronti del Comune: «Se da un lato ha evidentemente commesso un errore formale nell'emissione delle concessioni originarie, successivamente si è mosso a nostro avviso in modo corretto, convocando tempstivamente la nuova conferenza dei servizi», spiega. Arsego trova grave (e sarà questo uno dei motivi dell’appello al Consiglio di Stato) che in ogni ricorso al Tar la Gash non sia mai stata coinvolta. «E questo nonostante noi siamo gli unici a subire le conseguenze di questa situazione - continua - considerata la mole di lavoro che stiamo sviluppando, gli investimenti fatti e i 28 dipendenti. Per non parlare del rischio di perdere la concessione del marchio Burger King in virtù delle penali contrattuali di franchising ed eventuali richieste da parte del marchio stesso di danni per lesione d’immagine nel caso di chiusura anche temporanea. Ora sono a rischio gli accordi per lo sviluppo futuro di altri locali nella Regione». Oltre a un parere favorevole del Consiglio di Stato, c’è però un’altra strada possibile per non chiudere l’attività, ed è quella che passa per la conferenza dei servizi. Il Comune l’ha già convocata e stando alle ultime informazioni ricevute da Arsego dovrebbe concludersi entro il 24 luglio. Il problema è che, a seguire, l’iter dovrà passare anche per il Consiglio comunale, che al momento non è ancora stato convocato. «L’ipotesi di un Consiglio dedicato non è ancora stata valutata - afferma l’assessore all’urbanistica Linda Munari -. Teoricamente tutto è possibile, ma bvisogna considerare attentamente tempi e opportunità». [END]© RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Saretta

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